Gravi i dati sulla città etnea: la dipendenza dal gioco d’azzardo cresce a vista d’occhio. Secondo un’indagine condotta da Gedi Visual, intitolata “Italia delle slot”, un giocatore d’azzardo a Catania ha speso in media 1.411 euro nel 2017, paragonabile ad uno stipendio medio. Un dato che potrebbe destare poca preoccupazione, se non fosse che il reddito pro-capite di un abitante della città etnea è di circa 18.122 euro.
Di conseguenza, secondo l’indagine, nel 2017 sono stati spesi complessivamente 439.94 milioni di euro, di cui 85,07 mln nelle slot machines, 59,60 milioni nei bingo, 118,85 milioni nelle videolotterie e 78,68 milioni nel Lotto. Eppure, nonostante secondo la ricerca dal 2016 al 2017 siano diminuiti sia il numero delle slot e di conseguenza le vincite (da 209,37 a 203,96 milioni), la dipendenza dal gioco d’azzardo a Catania è aumentata del 30%.
I dati arrivano dai centro d’ascolto della Caritas Diocesana: tra il 2018 e il 2019, sono diventati numerosi coloro che hanno ammesso che le proprie difficoltà economiche siano dovute agli investimenti nei giochi d’azzardo. Dipendenza più che diffusa in tutta l’Isola: basti pensare che Catania, ottava su 15 città selezionate per dimensione e abitanti, per giocate a persona è terza solamente a Ragusa e Siracusa. È però proprio nel catanese che si registra il record più alto di giocate pro capite: a Misterbianco sono stati infatti registrati circa 1.621 euro giocati nel 2017.
Dunque Catania, per l’anno 2017, si va a posizionare 973esima su 7954 comuni presi in considerazione per la ricerca: un dato non disperato, ma nemmeno positivo. Se la situazione sia migliorata negli anni a seguire, resterà solamente da scoprirlo nelle prossime indagini. Ma un fatto è più che certo: come ogni dipendenza, ora più che mai quella dal gioco d’azzardo non è da prendere sottogamba.