Benvenuti in piazza Teatro Massimo, il riflesso piรน accurato di una cittร come Catania, che cade letteralmente a pezzi. Luogo prediletto dai giovanissimi nel weekend e storico punto di ritrovo per gli universitari del mercoledรฌ sera, quella che โ fino a qualche decennio fa โ era considerata una delle piazze piรน belle della cittร versa ora in uno stato di profondo degrado. Se รจ vero che piazza Teatro non รจ mai stata il luogo di ritrovo piรน โinโ per i cittadini catanesi, รจ anche vero che la cosiddetta movida di oggi non assomiglia affatto a quella di una volta, quando movida non era sinonimo di danno o di โsballoโ incontrollato. ย Quando per gli abitanti era ancora un posto vivibile e un piacevole punto di ritrovo, a due passi dal Duomo. Quando i turisti non scappavano e, ogni lunedรฌ mattina, non assumeva lโaspetto di una discarica a cielo aperto.
Piazza Teatro: il cuore di una cittร degradata
Gli ultimi lavori di risistemazione di quella che, in realtร , si chiama “piazza Vincenzo Bellini” si sono conclusi nel 2007. Stando a quanto riportato dal Comune di Catania, nel 2015 furono investiti ben 2.509.980,53 euro per le seguenti aree: piazza Vincenzo Bellini, via Michele Rapisardi e via Teatro Massimo. Progettista e direttore dei lavori era stato lโarchitetto Francesco Ugo Mirone, funzionario del servizio “Progettazione e realizzazione nuovo verde e arredo urbano”. Lo scopo dei lavori era di rendere le zone selezionate, dove furono installate anche panchine e fioriere, fruibili per i pedoni. Tuttavia, a dispetto dellโingente somma di denaro investita e di quindici mesi di lavori, il degrado era dietro lโangolo.
I tentativi di rendere lโarea a traffico limitato, peraltro, sono stati nel tempo diversi, fino a quando nel 2014 fu deciso di istituire la cosiddetta โZTL Belliniโ in fase sperimentale per un mese, con lโinstallazione di alcuni varchi dโingresso in via Landolina e in via S. Agata, presidiati dalla Polizia Municipale. Quando perรฒ la ZTL venne confermata in maniera definitiva, la polizia scomparve e i sistemi di videosorveglianza non entrarono mai in funzione. La volontร di sopperire a quel problema non fu mai rispettata: nonostante la zona sia teoricamente, ancora oggi, a traffico limitato, sono moltissimi i veicoli non autorizzati che quotidianamente transitano e sostano lungo tutta lโarea.
Il traffico di mezzi pesanti ha, nel tempo, danneggiato il basolato, ma a completare lโopera di inefficienza delle amministrazioni cittadine ci ha pensato lโinciviltร tutta catanese: alcuni esercizi commerciali che, installando tavoli e sedie, si sono appropriati di spazi non autorizzati; i punti di spaccio; i vandali che hanno a deturpato le facciate dei palazzi con graffiti; e infine i giovani frequentatori della piazza che, puntualmente, ricoprono lโarea di bottiglie di vetro e spazzatura. Non sono poche, infatti, le segnalazioni raccolte dalla nostra redazione in merito a rifiuti di vario genere, rinvenuti all’interno della piazza โ spesso anche dentro la storica Fontana dei Delfini โ il lunedรฌ mattina, dopo il weekend.
La facciata dello storico teatro vandalizzata
A rendere unica piazza Bellini ci ha sempre pensato lo storico โTeatro Massimo V. Belliniโ. Costruito su progetto dellโarchitetto Carlo Sada, si cominciรฒ a parlare del teatro giร nel 1700, ma i lavori vennero avviati soltanto nel 1812. Furono interrotti per mancanza di fondi fino a quando, nel 1870, lโarchitetto Andrea Scala, ebbe lโincarico di individuare un nuovo sito idoneo per il teatro. Una serie di intoppi, in particolare finanziari, impedรฌ ancora una volta la realizzazione del progetto e solo dopo dieci anni si potรฉ finalmente assistere allโinaugurazione ufficiale del Teatro, il 31 maggio del 1870.
A destare polemiche, nellโestate del 2018, รจ stata lโinstallazione di una nuova scala antincendio in una delle pareti laterali del teatro. Prescritta dai Vigili del Fuoco, ma col difetto di essere stata realizzata in uno stile โ a detta di alcuni โ troppo moderno, questa fu pesantemente criticata dai cittadini. Lโindignazione per la โbruttezzaโ di unโopera necessaria alla sicurezza dell’utenza, tuttavia, non si รจ mai manifestata con la stessa forza per ciรฒ che realmente deturpa la bellezza del monumento storico. Gli habituรฉ della zona si sono accorti di come la facciata laterale del teatro โ lo stesso lato su cui รจ stata installata la scala โ sia letteralmente imbrattata?
Risalgono a ieri le foto scattate da LiveUnict in via Callas, che mostrano chiaramente come lโintero lato in questione sia deturpato da scritte, graffiti e murales di ogni sorta, aggiungendosi alla giร scarsa pulizia della zona. (Mal)frequentata soprattutto di notte, divenendo un luogo โidealeโ per attivitร illecite anche causa della scarsa illuminazione, lโintera area รจ alla costante mercรฉ di atti di vandalismo. Atti che il recente aumento dei controlli da parte delle forze dellโordine non sembra tuttavia riuscire aย (volere?)ย scongiurare. Il risultato รจ impietoso, forse e soprattutto, agli occhi di chi la bellezza di Catania riesce a vederla davvero: i turisti. โLa piazza รจ abbastanza male tenuta โ recita il primo commento su TripAdvisor โ. Su di essa si affaccia il Teatro Bellini, che sembra quasi un edificio abbandonatoโ.
Il confronto impietoso con le cittร europee
Monumenti, piazze, siti storici e archeologici sono da sempre, nelle grandi e piccole cittร europee, aperti al pubblico, ma il trattamento che le amministrazioni, e soprattutto i cittadini, riservano loro sembra lontano anni luce dal nostro. Pensiamo ad esempio a tutta la zona del Centre Pompidou di Parigi: tutta lโarea circostante, compresa la piazza Stravinsky e lโomonima fontana, sono completamente accessibili al pubblico di giorno e di notte. A differenza dei graffiti a cui siamo abituati, sono diversi i murales a impreziosire la zona, come il famosissimo Chuuuttt!!! di Jef Aรฉrosol che, specchiandosi nellโacqua della fontana, crea un mix originale con le altre istallazioni.
Un altro esempio รจ il Palazzo di Diocleziano di Spalato in Croazia: un imponente complesso architettonico, costruito tra il 293 e il 305 d.C., di cui solo tre parti sono chiuse al pubblico. Il resto della struttura a cielo aperto รจ interamente aperto e fruibile da tutti: nessuna scritta deturpa pareti o colonne. Di esempi se ne potrebbero fare moltissimi: nella maggior parte dei casi, tuttavia, se confrontassimo la nostra cura nei confronti del patrimonio storico-artistico con quella di alcune cittร europee โ a cui Catania dice sempre piรน spesso di voler assomigliare โ, ci accorgeremmo subito che non cโรจ partita.
La veritร รจ che, a dispetto del lavoro ostinato di alcune splendide ma inascoltate realtร che tentano di valorizzarne ogni giorno le bellezze, Catania di cambiare volto proprio non ne vuole sapere. Non sembra un caso infatti che โ nellโultima recente classifica de Il Sole 24 ore โ il capoluogo etneo si sia piazzato solo in 77esima posizione: a dispetto della fama dellโofferta gastronomica e dei dati sul turismo sempre piรน di frequente gonfiati, la qualitร della vita in cittร lascia davvero a desiderare. E, forse, in fondo in fondo, non ci stupisce piรน neanche saperlo.