Presentata oggi alla stampa la mostra sul fumetto "Boom", curata da Maurizio Scudiero, Giuseppe Stagnitta e Giancarlo Carpi, che dall'1 ottobre 2019 all'1 marzo 2020 racconterà ai visitatori del palazzo Valle la storia del fumetto dalla Golden Age americana fino al primo decennio del 2000.
Da qualche anno a Catania si tengono manifestazioni di grandissima importanza culturale, in grado non soltanto di permettere ai suoi cittadini di prendervi parte senza essere costretti a percorrere parecchi chilometri per raggiungere Palermo o il centro-nord Italia, ma anche di attirare a sé un pubblico sempre maggiore proveniente da altre province e regioni.
Dall’1 ottobre all’1 marzo Catania sarà il centro del mondo di ogni amante del fumetto con la sua mostra intitolata “Boom”, che questa mattina è stata presentata alla stampa all’interno del meraviglioso palazzo Valle in via Vittorio Emanuele.
“Boom” è soltanto l’inizio di una serie di mostre che avranno palazzo Valle come “polo culturale” di Catania, location in cui nei prossimi tre anni verranno ospitate numerosissime altre mostre con la formula attuale, ossia quella di due mostre in contemporanea. Al momento e fino al prossimo 24 novembre, i visitatori avranno la possibilità di visitare anche una mostra dedicata al genio di Leonardo Da Vinci, che verrà sostituita da un’altra mostra sui grandi maestri del ‘900.
“Io lavoro da due anni a questa mostra – ha dichiarato Giuseppe Stagnitta, che nel 2015 ha curato Street Art Silos, ridipingendo gli enormi silos presenti nel porto di Catania -. Conoscendo [Maurizio Scudiero] abbiamo poi sviluppato, insieme all’altro curatore Giancarlo Carpi, questa mostra, Boom, che va dal fumetto americano al neo-pop“. La storia dagli albori, dalle strisce a fumetti stampate sui newspaper americani fino a Warhol e agli autori italiani contemporanei, ma anche street art, assieme alla trasformazione da personaggio bidimensionale ad action figure, videogioco o film per favorirne il commercio. “La storia – riprende Stagnitta -, diventa arte ma diventa anche merce.“
Presente al tavolo questa mattina anche Antonio Mannino, direttore del festival del fumetto e della cultura pop Etna Comics. Un punto di riferimento per numeri e contenuti, un partner per Boom di altissima qualità per fare rete e creare alleanze, così da raggiungere obiettivi importanti. “La collaborazione con Etna Comics non nasce perché Etna Comics ha lo ius primae noctis su tutto quello che succede nell’ambito del fumetto – scherza Mannino in conferenza stampa -. Nasce perché [Boom] ringrazia il lavoro che abbiamo fatto, cioè di portare il fumetto come motivo ancestrale che poi porta allo sviluppo della cultura pop. Credo che questa mostra racchiuda tutto in maniera perfetta“.
Giancarlo Carpi, curatore dell’area dedicata al fumetto giapponese, evidenzia l’importanza dell’influsso nipponico nella cultura pop occidentale. Una tendenza del tutto nuova, che viene evidenziato nella mostra con il “passaggio dal fumetto americano al fumetto giapponese negli anni ’50 – spiega Carpi -. Questa enorme proliferazione di storie, di manga e di anime in Giappone che diventano in qualche modo opprimenti […]. Non sono più soltanto ricordi dell’infanzia per qualcuno ma sono anche la causa di ossessioni di una dimensione alienata, del mondo otaku del Giappone contemporaneo, che Murakami ha reinterpretato mostrando tutte le problematiche legate anche alla storia giapponese, quella mutazione e sudditanza culturale verso l’America“.
Dal predominio della cultura occidentale è interessante notare come quella orientale abbia preso il sopravvento, anche con il fenomeno del cosplay, che si può facilmente vedere a Catania e non solo in determinati periodi dell’anno. Da imitatore, quindi, il Giappone si trasforma in precursore di mode che nel giro di poco tempo si sono diffuse nel resto del mondo.
Maurizio Scudiero ha guidato la visita attraverso l’esposizione, tra pezzi unici e introvabili della storia del fumetto e pezzi che, in teoria, “non dovrebbero nemmeno esistere“, come una preziosa tavola di Super-Man precedente al ’55. “Questa mostra è educativa più che rivolta ai collezionisti – ha spiegato Scudiero durante il giro tra pezzi unici e aneddoti legati alla storia del fumetto internazionale -. Ed è così perché queste cose i collezionisti le sanno già“.
Sanno del costo di ogni pagina incorniciata, sanno della differenza dei toni che talvolta i fumetti assumevano in traduzione dalla versione originale a quella italiana. Boom deve attirare e affascinare chi ha sempre pensato che i fumetti siano esclusivamente per i bambini, tanto da convincerli a uscire da Palazzo Valle con l’intenzione di acquistare una vecchia copia di Tex o, perché no, anche di Spider-Man e Topolino.
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