In Copertina Università di Catania

Dalle “Donne Illuminate” al Museo della Rappresentazione: il resoconto della notte dei Ricercatori a Catania

Ieri sera, anche a Catania ha avuto luogo "Sharper Night - la Notte dei Ricercatori". Numerosi appuntamenti in tutta la città: al centro sempre la scienza e la ricerca. LiveUnict ha scelto di partecipare. Ecco il resoconto di due differenti eventi fruibili durante la rassegna di ieri.

Ancora una volta, è stato rinnovato l’appuntamento con Sharper Night – La Notte dei Musei  che ha coinvolto 12 città italiane (Ancona, Cagliari, Caserta, Catania, L’Aquila, Macerata, Napoli, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia e Trieste) che sono state il teatro di diverse attività ed eventi culturali nel pomeriggio e nella serata di ieri 27 settembre. Il progetto Sharper è finanziato dalla Commissione Europea nel Quadro delle Azioni Marie Sklodowska-Curie del programma Horizon 2020.

Durante questo giornata è stato possibile anche a Catania incontrare ricercatori negli spazi culturali della città con i quali condividere idee oltre alla passione per la ricerca. Il vasto programma degli appuntamenti a Catania spaziava dai temi di frontiera della ricerca di base alle ricerche tecnologiche, scientifiche ma anche di tipo umanistico e sociologico.

LiveUnict durante la Notte dei ricercatori, ha visitato due degli eventi in programma. Ecco il resoconto della serata di ieri.

Mostra  “Illuminate. Donne catanesi nella storia”

A precedere l’inaugurazione della mostra , un altro evento dal nome “Miti in scena” è stato presentato dalla professoressa Simona Agnese Scattina del Dipartimento di Scienze Umanistiche. “Miti in scena”  è stato aperto con due emozionanti e suggestive performance, anteprima di “Antigone“, spettacolo teatrale del Teatro Stabile di Catania con a tema il “mito-dramma” dalla regia di Laura Sicignano e scritto da  Alessandra Vannucci e Laura Sicignano, all’interno del meraviglioso e scenografico chiostro del Monastero dei Benedettini.

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La scelta di Antigone in questo luogo e in questo tempo ritengo sia una scelta necessaria. Antigone viene descritta, ripensata in 2500 anni in continuazione. È un testo, un mito che continua a generare riflessione sulla contemporaneità – spiega la regista Laura Sicignano. – Sono emerse tematiche forti, scottanti e ardenti come il conflitto generazionale, il conflitto tra ideologie, tra poteri, rapporto tra autorità e autorevolezza, il rapporto tra maschile e femminile… Speriamo che lo spettacolo di Antigone riverberi tanti sensi e significati che trasmetti la sua potente attualità.”

Una seconda parte dello spettacolo è stata intitolata “Eutanasia di Fedra“. Progetto, questo, chiamato LabDrama: riscrittura di miti e azioni teatrali, cuciti da antichi testi contemporanei che interloquiscono in una scrittura scenica; poeti contemporanei e poeti antichi si parlano uniti da un filo.

Dopo il primo evento , il fulcro della Notte dei Ricercatori al Monastero dei Benedettini di Catania, ha visto protagonista la mostra, curata dal Collettivo femminista RivoltaPagina e dal Centro Studi di Genere GENUS, dalla prof.ssa Stefania Arcara e la prof.ssa Maria Grazia Nicolosi.  La mostra presentava una serie di donne catanesi diversamente “illustri” tra queste:

  • Virdimura, medica ebrea del XIII, ritenuta idonea alla professione per l’intero Regno di Sicilia dove si dedicò alle cure non per sole donne ebree, ma anche ai “Gentili”, donne e uomini.
  • Peppa A Cannenera, Giuseppa Bolognara Calcagno, partecipò attivamente alla guerra  di Catania contro i Borboni (1860) facendo strage di soldati. Entra nella Guardia Nazionale e partecipò alla liberazione di Siracusa. Riceve la Medaglia d’argento al valore militare.
  • Andreana Sardo,  eroina del Risorgimento italiano, che dopo le devastazioni e gli incendi messi in atto dalle truppe borboniche del ’49, si precipitò con un gruppo di soldati per salvare dagli incendi due grandi biblioteche (la Ventimilana e l’Universitaria), salvando il cuore del liberismo catanese. Il portico del Palazzo Centrale dell’Università di Catania ricorda la sua “virtù di zelo” e il suo “virile coraggio“,
  • le Partigiane: Nella Resistenza – si legge – la donna fu presente ovunque: come una spola in continuo movimento costruiva e teneva insieme muovendo instancabile il tessuto sotterraneo della guerra partigiana.”
  • Goliarda Sapienza, viso protagonista della locandina di questa interessante mostra tutta al femminile. “Sono stata felice molti giorni della mia vita” (Lettera aperta, 1967) così scriveva l’attrice e scrittrice figlia di un’educazione radicalmente anarchica. Dal 1941 si avviò la sua formazione attoriale nell’Accademia di Arte Drammatica di Roma che la introdusse al cinema e al teatro. Durante la sua vita rimase sempre fedele al suo animo anarchico, a causa del quale finì incarcerata. Scrisse “L’Università di Rebibbia” (1983) e il suo capolavoro “L’arte della gioia”, che ottenne il primato per il maggior numero di rifiuti editoriali della storia della letteratura italiana. Nel 1996 venne però pubblicato da Stampa Alternativa e nel 2008, dopo il suo enorme successo ottenuto in Francia e altri paesi europei, da Einaudi che oggi cataloga molte delle sue opere.

La mostra rimarrà aperta anche da lunedì 30 settembre a giovedì 03 ottobre dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

 

Villa Zingali Tetto – Museo della Rappresentazione

In occasione della Notte europea dei Ricercatori, aperta al pubblico anche Villa Zingali Tetto, imponente edificio in stile Liberty che ospita il Museo della Rappresentazione(MURA) a Catania. Villa Zingali Tetto fa parte del sistema museale dell’Ateneo di Catania e il MURA afferisce al Dipartimento di Architettura e Ingegneria Civile. Solitamente chiuso alla fruizione pubblica, il Museo è aperto in occasioni di simili iniziative, nelle quali sono gli studenti in prima persona a guidare il pubblico per un’accurata visita dell’edificio.

Villa Zingali Tetto è un edificio situato nella parte alta di via Etnea a Catania, progettato ad inizio Novecento dall’architetto Paolo Lanzerotti sotto la commissione dell’avvocato Paolo Zingali Tetto, che desiderava una residenza in quella zona della città, dove risiedevano molte famiglie alto-borghesi. La villa è uno dei più begli esempi di edifici in stile Liberty a Catania, alla cui realizzazione hanno contribuito anche Gaetano D’Emanuele esecutore dei preziosi pavimenti e dei soffitti e Salvatore Gregoretti, che ha realizzato le vetrate istoriate del Giardino d’Inverno, punto forte della Villa.

Salendo le scale di Villa Zingali Tetto e raggiungendo il piano nobile, ci si trova di fronte alla Sala di rappresentanza dove a farla da padrone sono i motivi decorativi del soffitto e della pavimentazione ancora originali. Proseguendo per le successive sale, è visibile un’esposizione di lucidi e progetti originali dell’architetto catanese Francesco Fichera, uno dei principali esponenti insieme al Lanzerotti dello stile Liberty a Catania. Seguono lo Studio dell’avvocato Lanzarotti, dove si conserva ancora la scrivania originale e un camino dell’epoca e la Sala da pranzo, dove domina un grande lampadario e il soffitto a cassettoni.

Il Giardino d’Inverno è però il punto forte della Villa. Questa costruzione realizzata prevalentemente in vetro serviva per ampliare gli ambienti casalinghi e permettere di fruire della luce del sole e di un ambiente “più aperto” ma pur sempre al chiuso. Le vetrate istoriate che compongono l’intera struttura, creano un’atmosfera unica data dal riflettere della luce sul vetro temperato colorato nei toni del verde, blu e rosso.

Articolo curato in collaborazione da Natalie Maida e Sofia Nicolosi