Solo pochi giorni fa si รจ celebrata la Giornata mondiale del cane, il nostro amico a quattro zampe per eccellenza. Centinaia in tutta Italia e milioni nel mondo, i cani sono da sempre i migliori amici dellโuomo, teneri pelosi che migliorano le nostre giornate. Si tratta di un dato ormai inconfutabile: la presenza di un cane in famiglia genera nella stessa numerosi benefici, da quelli fisici a quelli psicologici.ย Scegliere di accogliere un cane, nella propria vita e nella propria casa, rappresenta di certo una scelta azzeccata ma non per questo da prendere alla leggera: un cane ha bisogno di cure, attenzioni, rispetto.
Oltre a migliorarla, ci sono casi particolari in cui un cane riesce anche a salvare la vita. Grazie al loro fiuto, alla loro intelligenza empatica e alla loro sensibilitร , i cani sono in grado di avvertire e di segnalare varie situazioni di pericolo: basti pensare ai cani “bagnino” addestrati al salvataggio di vite in mare o ai cani impiegati dalle forze dellโordine nella ricerca delle persone scomparse. Da pochi anni, i cani possono essere anche un valido sostegno per tutte quelle persone affette da una malattia cronica come il diabete: questo l’obiettivo del “Progetto Serenaโ, nato a fine del 2013. Il piano prevede di sperimentare metodologie di addestramento per l’allerta di crisi ipo/iperglicemiche.
Per capirne di piรน, noi di LiveUnict, abbiamo rivolto alcune domande al Dott. Alfio Ingiulla dellโassociazione cinofila โIl Capo Brancoโ, che si trova a Biancavilla (Catania): “Progetto Serena si propone di formare cani che siano dโaiuto a persone di tutte le etร , affette da diabete. Allโinizio del progetto vennero scelti due cani di persone non diabetiche in modo da garantire affidabilitร e sicurezza al binomio cane-uomo diabetico โ racconta l’educatore e comportamentista cinofilo โ. Nel 2014 vide poi la luce il ‘Protocollo cani allerta’ nel diabete del nostro responsabile cinofilo Roberto Zampieri. Questo metodo, che rimane ad uso esclusivo di Progetto Serena Onlus, ha dato i frutti sperati e da Verona, cittร natale del progetto, si รจ diffuso in tutta Italia, compresa la Sicilia, con centri di addestramento di cani allerta”.ย
Il progetto, che si svolge su base volontaristica, ha visto crescere negli anni il numero degli istruttori cinofili specializzati nella preparazione di cani allerta nel diabete. Lโaddestramento del cane ha una durata biennale: alla fine di questo periodo il cane sarร in grado, grazie al fiuto e le capacitร acquisite nella fase d’ addestramento, di capire se il suo padrone si trova in pericolo per una crisi ipo/iper glicemica.
“Per essere un cane allerta, non cโรจ una razza canina che si presti piรน di altre โ spiega il Dott. Ingiulla โ: tutti i cani possono essere addestrati ed educati a tale compito. Sempre, prima di entrare nel vivo della fase pratica d’addestramento, รจ necessario che si crei un ottimo rapporto tra il diabetico e il cane: rispetto, reciprocitร ed empatia sono i valori imprescindibili alla base del perfetto binomio cane-diabetico. Lโaddestramento prevede che il cane annusi un campione di saliva prelevato dal diabetico durante una crisi glicemica: nel giro di quattro o cinque mesiย il cane impara a segnalare lโodore in ambienti e ad orari diversi e a capire che ogni qualvolta percepisce quell’odore, il suo padrone sta male”
Per il cane annusare il campione potrebbe risultare non appagante e per questo intervenire nella giusta maniera รจ vitale: non bisogna mai insistere e obbligare il peloso, ma รจ importante fargli capire che trovare quellโodore e segnalarlo lo porterร a ricevere un premio: “Un cane allerta rimane pur sempre un cane โ precisa infatti Ingiulla โ. Per questo รจ importante rispettare le esigenze del nostro amico a quattro zampe: lasciarlo giocare e scorrazzareย all’aria aperta saranno attivitร importanti per il cane allerta, che non dovrร essere soggetto ad alcuno stress o eccessivo sforzo.”
Anche lโimpegno della persona diabetica tuttavia รจ fondamentale: avrร degli esercizi da svolgere e dovrร eseguirli senza fretta di vedere risultati immediati: il cane-allerta infatti ha solo il compito di aiutare, sostenere e allertare il diabetico nei casi di crisi ipo/iperglicemiche, ma come ci spiega Ingiulla “un cane allerta non รจ un medico, non รจ un glucometro, non fa l’insulina, nรฉ una cura al diabete.” Il protocollo del Progetto Serena prevede che, alla fine dei due anni, il cane sia in grado di allertare il padrone, nel caso abbia una crisi asintomatica, soprattutto nelle ore notturne. Vegliando sul diabetico, il cane saprร avvisarlo anche quando questi รจ inconsapevole che stia accadendo qualcosa. Grazie al Progetto Serena, sono sempre piรน i genitori dei piccoli diabetici che scelgono di accogliere un cane-allerta.
“Molti genitori si rivolgono a noi per far sรฌ che possiamo aiutarli ad addestrare i loro cani a diventare dei cani-allerta โ racconta l’esperto โ. Ci sono casi in cui la famiglia dei piccoli diabetici non ha un cane: in questo caso siamo noi istruttori cinofili del progetto Serena a consigliare il cane-allerta piรน “adatto” a loro: in questo caso contano molto l’etร e la statura del bambino diabetico, parametri che risultano decisivi per la scelta della stazza del cane che dovrร poi dormire insieme al soggetto diabetico. Con un cane allerta a vegliare sul bambino durante la notte, i genitori si sentono piรน sicuri e possono permettersi di riposare piรน tranquillamente.”
Il cane dunque offre un grande aiuto psicologico al diabetico, aiutandolo a vivere meglio la propria situazione. Per chi desideri avere qualche informazione in piรน sul Progetto Serena e sulle iniziative del Dott. Ingiulla, responsabile Sicilia del Progetto, e padre dell’ Associazione Cinofila “Il Capo Branco”, puรฒ visitare la sua pagina Facebook o il suo sito web.