La reintroduzione dell'Educazione Civica sembrava ormai una realtà ma qualcosa è andato storto: la legge entrerà in vigore con un anno di ritardo?
La reintroduzione dell’Educazione Civica (con tanto di voto in pagella) tra le materie insegnate a scuola è stata considerata una delle proposte di spicco dell’ultimo governo, quello giallo-verde. Eppure, anche l’instabilità di quest’ultimo potrebbe far in modo che questo provvedimento vacilli e slitti al 1° settembre del 2020. Per quale motivo?
Se è vero che la legge è stata già approvata in via definitiva, non bisognerebbe comunque dimenticare quanto previsto dal testo della stessa. L’articolo 2, comma 1 prevede, infatti,che la materia venga reintrodotta a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge.
In base alla Costituzione, tuttavia, le leggi entrerebbero in vigore solo 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e ciò non sarebbe ancora avvenuto: secondo quanto già detto e considerando che la data odierna è quella del 20 agosto, non si riuscirebbero a rispettare i termini e, di conseguenza, la legge non potrebbe entrare in vigore a partire da questo inizio settembre. L’allarme, lanciato anche dall’Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori), è stato confermato dallo stesso Miur alla testata Corriere.
Le speranze, tuttavia, non sembrerebbero del tutto svanite: secondo il leghista Massimiliano Capitanio, primo firmatario della legge, ci sarebbe ancora margine per l’entrata in vigore della legge ma servirà la volontà politica, tutt’altro che scontata in un momento così delicato come quello attuale.
La legge dovrebbe passare in queste ore dalle mani del Presidente Mattarella che, una volta firmata, la girerà a Palazzo Chigi: a quest’ultimo spetterà il compito di dare l’input all’Istituto Poligrafico dello Stato per la sua pubblicazione.
Per non apporre ritardi, servirà cambiare un dettaglio rilevante del testo di legge. I giovani italiani potranno tornare a studiare Educazione Civica a partire dal prossimo mese solo se la decorrenza verrà calcolata non più a partire dall’inizio dell’anno scolastico (cioè dal 1° settembre) ma dall’effettiva riapertura delle scuole che in quasi tutte le altre regioni va dal 9 al 16 settembre.
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