L’Etna è un vulcano che non smette mai di sorprendere, in perenne mutazione. Anche in assenza di fontane di lava e colate, guai a distrarsi: il panorama potrebbe cambiare sotto i nostri occhi. Così è accaduto anche stamane, quando una parete interna del Cratere di Nord-Est è crollata. Su tale mutamento è intervenuta l’INGV, che ha diramato un comunicato in proposito.
“Dal 6 agosto scorso si osservano discontinue emissioni di cenere dal Cratere di Nord-Est (NEC) dell’Etna – si legge sulla pagina Facebook dell’Istituto –. A tratti queste emissioni sono più dense ed abbondanti, formando un pennacchio che viene disperso dal vento prevalentemente in prossimità della bocca eruttiva nei quadranti meridionale ed orientale del vulcano.
In occasione di questi eventi, dovrebbe essere avvenuto il crollo di una cospicua porzione della parete settentrionale interna del NEC. L’immagine evidenzia la parete crollata (frecce bianche), il vecchio orlo craterico (linea a trattini gialli) e quello nuovo determinato dai crolli (linea gialla continua)”.
Sui fatti di stamattina è inoltre intervenuto il noto vulcanologo Boris Behncke, che ha “ricordato” la parte del vulcano crollata in un suo post su Facebook. “Anche senza eruttare, l’Etna è in continuo cambiamento – ha scritto il vulcanologo –. Quante volte abbiamo camminato e sostato su quella larga piattaforma interna nella parte settentrionale del Cratere di Sud-Est, negli ultimi 20 anni… ogni tanto se ne staccava un pezzettino, però in generale, stare là dava un certo senso (o meglio dire, un’illusione?) di stabilità.
Ora questa piattaforma non c’è più. Questa spettacolare foto di Michele Mammino di stamattina (10 agosto 2019) mostra come se ne è andata, e la nuova parete sta erodendo il punto culminante sul lato nord del cratere (anche se pare non sia, al momento, il punto più alto del vulcano; quello invece si vede in primo piano, a 3320 m circa)”.