L’Università degli studi di Catania si è trovata in un clima caotico a seguito dell’inchiesta “Università bandita“, che ha portato alle dimissione dell’ex rettore, il prof. Francesco Basile. Così come deciso dal decano, il prof. Vincenzo Di Cataldo, le elezioni per il nuovo rettore si faranno. La prima votazione si terrà venerdì 23 agosto 2019, i seggi saranno aperti dalle ore 9 alle ore 19. L’eventuale seconda votazione avrà luogo lunedì 26 agosto, l’eventuale terza giovedì 29 agosto; infine, l’eventuale ballottaggio si terrà lunedì 2 settembre.
Si entra ora nella fase in cui studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo potranno conoscere i candidati al ruolo di rettore dell’Ateneo di Catania, ovvero, i professori Salvatore Barbagallo, Vittorio Calabrese, Agatino Cariola, Francesco Priolo e Roberto Purrello. I programmi dei candidati saranno resi noti alla comunità accademica a partire da giovedì 25 luglio.
LiveUnict, che seguirà da vicino le elezioni, apre uno speciale con un’intervista al prof. Roberto Purello.
Prof. Roberto Purrello: conosciamo il candidato
A rilasciare le dichiarazioni ai microfoni di LiveUnict è il candidato Roberto Purrello. Il prof. Purrello, 63 anni, ordinario di Chimica del dipartimento di Scienze chimiche dell’Università di Catania, attualmente ricopre il ruolo di direttore dello stesso dipartimento dal 2014 e di presidente della Scuola Superiore di Catania dal maggio di quest’anno. Dal 2015 è rappresentante dei professori ordinari di Area Scienze chimiche al Consiglio universitario nazionale. Ma diamo la parola al candidato stesso.
1. Dopo il terremoto giudiziario delle settimane scorse, perché ha deciso di candidarsi in un momento così delicato per l’Università di Catania?
“Voglio mettermi al servizio dell’Ateneo. Per me significa rimettersi al lavoro per l’istituzione universitaria e soprattutto per gli studenti. Anzi, è proprio per lo stesso clima che si è venuto creare il motivo per cui sono qui come candidato. Questo posto, questa istituzione, ha dato tanto e potrà continuare a darlo“.
2. In che modo crede di poter contribuire alla vita della comunità accademica e, più in generale, dell’Ateneo nell’eventuale veste di rettore?
“Collaborazione prima di tutto. Anche tra docenti e studenti; bisogna puntare a coinvolgerli nella vita accademica. Penso che si dovrebbe ripartire da loro e penso che la comunicazione e la condivisione degli stessi orizzonti siano gli strumenti per attuare una svolta.
Oltre al coinvolgimento, penso anche che un’apertura all’ideale europeo potrebbe dare una spinta vitale alla comunità accademica catanese: penso, infatti, che l’Unict possa davvero rinascere come un Ateneo di impronta europea. Probabilmente, è uno dei tanti modi per ripartire“.
3. Tra i lettori di LiveUnict ci sono molti giovani iscritti all’Ateneo, vuole dire qualcosa agli studenti dato il clima generale di sfiducia che si è creato a seguito dei recenti avvenimenti?
“Chiaro che alcuni si sentano così. Ma non bisogna perdere la fiducia nelle istituzioni, perché questo significa perdere fiducia nel proprio futuro. Ritornando alla questione del coinvolgimento degli studenti, questo potrebbe essere un modo per riacquistare la loro fiducia. Loro devono sentirsi a casa e, pertanto, l’istituzione (pensando sempre in direzione degli studenti) va messa in primo piano.
Non si può perdere la fiducia nel futuro. Se la si perde, è finita. Per questo, io e gli altri colleghi ci stiamo candidando. Le candidature al ruolo di rettore (non solo la mia), per questa Università, stanno urlando questo: abbiate fiducia“.
Segui lo speciale di LiveUnict sulle elezioni del rettore dell’Università di Catania: a breve online le interviste a tutti i candidati.