La Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS) ha ritenuto di accogliere il primo e più grave motivo di ricorso, assorbendo tutti gli altri e, dunque, non si è espressa sulla pur dedotta violazione di supremi principi costituzionali come quelli del metodo democratico, dell’equilibrio di genere e del limite dei mandati.
La dott.ssa Miceli con l’ausili dei suoi legali, avv. Dario Riccioli, Attilio Toscano e Rocco Todero, andrà avanti per la riaffermazione di tali principi nel giudizio d’appello pendente innanzi al Consiglio di Stato, finalizzato anche esso al ripristino delle norme in armonia con il dettato costituzionale.
Già sollecitato il Ministro ad intervenire per l’integrazione e la modifica della disciplina elettorale, senza doversi indugiare fino all’esito del predetto giudizio ancora pendente, con l’auspicio che le prossime elezioni potranno svolgersi con modalità normative idonee a tutelare le minoranze, anche di genere, ed ad evitare la sclerotizzazione di posizioni di potere generata dalla totale assenza di un limite dei mandati.