Attraverso lo sviluppo di una procedura innovativa di riconoscimento, sarà possibile valutare le varie qualifiche e ricostruire il percorso di studio dei rifugiati.
L’università di Palermo apre le porte ai rifugiati, istituzionalizzando un percorso che consente di certificare in breve tempo le qualifiche scolastiche acquisite nei Paesi d’origine. L’iniziativa sul progetto “Pass Accademico delle Qualifiche dei Rifugiati – European qualifications passport for refugees” è stata presentata ieri al dipartimento di Giurisprudenza dell’università degli Studi di Palermo. Attraverso lo sviluppo di una procedura innovativa di riconoscimento, consentirebbe di valutare le varie qualifiche e di ricostruire il percorso di studio dei titolari di protezione internazionale, anche nei casi di documentazione frammentaria o del tutto assente.
Il rettore dell’università Fabrizio Micari ha dichiarato si tratti di un progetto internazionale che favorirebbe l’accoglienza: “rappresenta un ulteriore tassello nella realizzazione concreta non solo della vocazione internazionale del nostro Ateneo, ma anche della nostra tradizionale capacità di accoglienza inclusiva”. Non è infatti una novità in quanto, secondo il Rettore, da sempre l’università di Palermo supporterebbe gli studenti stranieri attraverso una rete di servizi a livelli diversificati. “Dare sostanza e credibilità al percorso accademico dei giovani richiedenti asilo significa credere fortemente nell’accoglienza e nel diritto allo studio per tutti. La diffusione della cultura e la formazione sono il più grande veicolo di integrazione. Se qualcuno chiude i porti – ha concluso – noi manteniamo accogliente ed inclusiva l’università”.
La sperimentazione del “Pass Accademico delle Qualifiche dei Rifugiati” è stata avviata nell’ambito del “Coordinamento Nazionale sulla Valutazione delle Qualifiche dei Rifugiati” promosso dal Centro informazioni per la mobilità e le equivalenza accademiche.
Con il pass, attraverso la compilazione di un questionario e l’intervista dei candidati da parte di una coppia di valutatori di titoli, è possibile ricostruire il loro percorso di studio.
Il progetto ha lo scopo di valutare i titoli dei rifugiati in casi di parziale o completa assenza di documentazione e, nel caso di esito positivo della procedura, il rilascio dello “European Qualifications Passport for Refugees”, con il quale è possibile risalire ai dati delle qualifiche ottenute dai candidati.
All’iniziativa del progetto attualmente partecipano Armenia, Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Norvegia, Regno Unito.
In Italia la prima sessione di valutazione dei titoli dei rifugiati si è svolta a luglio 2018 negli Atenei di Cagliari e Sassari mentre la seconda, a novembre dello scorso anno, nelle Università di Torino e Milano. La terza sessione si terrà nel mese di luglio 2019 nelle Università di Palermo e Catania.
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