Sembravano così lontani eppure sono già dietro l’angolo: ci riferiamo agli esami di Maturità 2019 che rappresentano l’epilogo di un percorso di studi lungo ben cinque anni. Se dovessimo attribuire a questa Maturità un aggettivo appropriato, questo potrebbe essere facilmente “nuovo”. Lo scorso 4 ottobre, infatti, Il Miur ha annunciato rilevanti cambiamenti a riguardo: se diversi di questi potrebbero esser messi in atto soltanto nei prossimi anni, altri diverranno realtà fra pochi giorni. A cosa ci riferiamo?
La prima prova
La prima prova, corrispondente allo scritto di italiano, riserva importati novità. Il 19 giugno gli studenti di tutta Italia riceveranno un plico contenente un numero minore di tipologie rispetto a chi ha ottenuto il diploma negli anni scorsi.
Se infatti, fino allo scorso anno si poteva scegliere tra quattro tipi di prove (analisi del testo, saggio breve o articolo di giornale, tema storico e tema di attualità), le tipologie dei temi della Maturità 2019 si riducono a tre. Ovvero:
- tipologia A (due tracce): analisi del testo: gli autori saranno 2 e saranno scelti tra scrittori e poeti che hanno operato dal periodo dell’Unità d’Italia a oggi.
- tipologia B (tre tracce): analisi e produzione di un testo argomentativo: si richiede allo studente l’interpretazione di un singolo testo compiuto o di un estratto da un testo più ampio. È consigliabile arricchire l’elaborato con una riflessione personale.
- tipologia C (due tracce): riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.
Seconda prova
La Seconda Prova di giorno 20 giugno non è esente dai cambiamenti. Quest’anno le tracce non riguarderanno necessariamente una sola materia d’indirizzo ma potrebbe vertere anche su una seconda. Un qualsiasi studente che ha frequentato il liceo scientifico, per esempio, potrebbe confrontarsi sia con un esercizio di matematica che con un problema di fisica. Per far sì che la prova venga corretta nella maniera più precisa e giusta possibile, il Miur si adopererà per inviare delle griglie di valutazioni uguali per tutte le scuole della Penisola.
Terza prova
Quanti di voi hanno gioito di fronte all’eliminazione della terza prova, punto debole per molti ex maturandi? In effetti, l’assenza di questo ultimo test scritto rappresenta una delle novità più importanti della rivoluzione apportata dal Governo. Sarà giusto precisare, tuttavia, che la terza prova non sparirà per tutti: il 25 giugno, infatti, i Licei ESABAC e quelli a opzione internazionale dovranno recarsi nelle scuole di appartenenza per affrontarla.
Orale
L’ultimo passo prima del conseguimento del titolo non seguirà le linee tradizionali. Il colloquio orale, infatti, passerà per alcune insolite fasi:
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- il sorteggio: lo studente dovrà sorteggiare una tra tre buste chiuse precedentemente preparate dalla commissione: la prescelta conterrà l’argomento da trattare, quello da cui l’esame prenderà avvio e che permetterà di costruire collegamenti interdisciplinari. Addio dunque, alla tesina da preparare a casa;
- scuola-lavoro: seguirà l’esposizione di una breve relazione (o di un elaborato multimediale) capace di riassumere la propria esperienza in ambito di progetti d’orientamento, come l’alternanza scuola-lavoro;
- competenze: la commissione, a quel punto, sarà chiamata a giudicare quanto tali progetti siano realmente serviti al maturando, cosa egli abbia appreso e quali competenze abbia sviluppato;
- domande: commissari esterni ed interni saranno, inoltre, pronti a rivolgere al candidato domande su tutte le materie coinvolte. Niente paura: chiederanno solo quanto stilato dai relativi programmi.
Si procederà, infine, con la correzione delle prove scritte. Alzatosi dalla sedia in seguito a questi ultimi momenti, il maturando potrà dirsi finalmente libero!