Non c’è pace per il servizio di car-sharing, messo a disposizione da Enjoy, società Eni, che a partire dal 2016 è arrivato anche nella città di Catania. Dalla sua attivazione, le piccole utilitarie rosse sono continuamente vittime di furti e atti di vandalismo in qualsiasi parte della città. L’ultimo episodio risale proprio a qualche giorno fa, quando una delle vetture – attualmente ne risultano disponibili solo quarantasette – è stata ritrovata danneggiata e mancante di alcune sue componenti in via Giuseppe Baretti, all’ingresso dell’ospedale Garibaldi nuovo.
Non si tratta certo di un caso isolato, ma dell’ennesimo episodio che dimostra forse come la città etnea non sia ancora del tutto pronta per un servizio del genere. Anche qualche settimana fa, nei pressi del Parco Gandhi del quartiere Cibali, LiveUnict aveva segnalato il ritrovamento di un’altra Fiat danneggiata e vandalizzata. Nei mesi precedenti, un’altra era stata ritrovata in via Ingrassia ridotta in pessime condizioni, e due nel quartiere di Librino e in zona Barriera.
“Non è giusto, non lo è per tanti motivi – commenta Mariangela su Facebook a proposito dell’ultimo furto –. È illegale, è un danno per l’azienda ed è un danno per le persone che la usano in maniera corretta e onesta, senza contare che è un servizio che serve anche a renderci più evoluti e ‘al passo’ con altre città migliori della nostra dal punto di vista socio-economico”.
Come questo, sono moltissimi altri i commenti da parte degli utenti che attribuiscono questo genere di atti vandalici all’inciviltà di alcuni catanesi che, per diretta conseguenza, ha egli effetti negativi su tutti coloro che invece usufruiscono del servizio in maniera corretta. Un servizio, tra l’altro, che sin dall’inizio, ha ricevuto moltissimi apprezzamenti dagli studenti universitari della città etnea i quali, non avendo un mezzo personale a dispozione, hanno trovato una soluzione, in aggiunta ai mezzi pubblici, per spostarsi facilmente da una zona all’altra.
“Poi ci chiediamo perché siamo indietro su tutto… – commenta un altro utente – Semplice, perché quando ci viene data la possibilità di essere civili, i risultati sono questi (sempre per colpa di pochi)”. E, a malincuore, ci sono anche coloro che auspicano che il servizio di car-sharing a Catania venga interrotto: “Togliere il servizio: la città non lo merita” è uno dei commenti più ricorrenti alla notizia di furti o atti vandalici.
Già nel luglio 2018, la società che si occupa di erogare il servizio aveva deciso di introdurre alcune modifiche rispetto al progetto iniziale, riducendo la copertura delle auto ed eliminando a Nord-Est parte della zona di Picanello, Villaggio Dusmet, Ognina, Cannizzaro; a Sud parte di Forcile, Acquicella, Zia Lisa, Villaggio Sant’Agata; a Sud-Ovest parte di Fossa della Creta e Nesima inferiore; e a Nord-Ovest parte di Nesima Superiore, San Nullo e Carrubbella. Il motivo ufficiale del cambiamento era stata la necessità di aumentare la disponibilità dei veicoli nelle zone di maggior utilizzo, ma se allo stesso tempo fosse stato un tentativo di limitare la presenza delle vetture in alcune zone a rischio?
Occorre precisare che Catania non è, tuttavia, l’unica città a essere interessata da questo tipo di fenomeno: anche a Roma e a Milano sono stati moltissimi nel corso degli anni gli episodi di vandalismo che hanno riguardato auto, scooter e biciclette. C’è chi suggerisce, a tal proposito, di aumentare i controlli sulle vetture o di mettere a disposizione dei modelli di auto meno “appetibili”: “Perché Enjoy non dota le auto di anti-furti satellitari che avvertono immediatamente la centrale in caso di effrazione? – scrive un utente – Perché non utilizza un modello d’auto meno appetibile della 500 che è tra le più rubate in italia?”.
L’auspicio per tutti è, in realtà, che il servizio di car-sharing possa continuare, nonostante problemi e difficoltà, a essere presente anche a Catania senza interruzioni. Un servizio che, oltre che rivelarsi utile per studenti, lavoratori e visitatori occasionali della città, come molti fanno notare, ci aiuta a stare al passo con altre grandi città italiane ed europee, che negli ultimi anni hanno investito risorse sempre più cospicue nell’ambito della mobilità sostenibile: per contrastare l’emergenza smog, liberare spazio in città, risparmiare tempo, soldi ed energie.