Arrivano nuovi fondi dalla Regione Sicilia: per favorire la continuità didattica, il governo Musumeci propone delle novità nel campo della scuola dell'infanzia, in particolare nei confronti della primissima istruzione.
Nella giornata di ieri, 7 marzo, nel corso di un incontro rivolto ai Comuni, gli assessori regionali all’Istruzione Roberto Lagalla e alla Famiglia Antonio Scavone hanno presentato un nuovo progetto legato alla scuola dell’infanzia. Con lo scopo di favorire la continuità didattica, infatti, la Regione ha stanziato più di 20 milioni di euro per rimodulare il percorso formativo, dalla nascita sino ai 6 anni.
Numerose sono le novità in arrivo. Si parte dalle mense scolastiche, i cui costi verranno abbattuti, non più a carico dei Comuni. La Regione, infatti, intende stanziare 40 euro per 63.000 bambini, arrivando ad un totale di circa 2 milioni e mezzo di euro.
La stessa cifra, inoltre, sarà stanziata per permettere l’accoglienza gratuita di due bambini per scuola d’infanzia, arrivando quindi ad un numero totale di 2.386 bambini accolti senza alcun costo, dato in cambiamento in base alle specifiche esigenze. Ulteriori fondi saranno stanziati, in un secondo momento, per i bambini portatori di handicap.
Ulteriore novità riguarda l’aumento delle “sezioni primavera”, frequentate dai bambini dai 24 ai 36 mesi: per rispondere ad una richiesta sempre più in aumento, sarà stanziato oltre 1 milione di euro, permettendo l’apertura di 114 nuove sedi, che andranno ad aggiungersi alle 138 già esistenti. Quest’ultime vedranno le loro risorse incrementate, grazie allo stanziamento di più di 400.000 euro.
I fondi contribuiranno anche all’attuazione della proposta di realizzare un Polo didattico in ognuna della 9 province siciliane: saranno destinati complessivamente 180mila euro per avviare, anche in collaborazione con le Università, iniziative di progettazione e ricerca pedagogica e didattica in continuità con la scuola primaria.
L’ultima novità riguarda la formazione del personale, per la quale è stato assegnato un budget di 3mila euro per ciascuna delle 62 scuole riconosciute “Polo per la formazione”; queste avranno il compito di organizzare, per docenti ed educatori del territorio, due moduli di 30 ore ciascuno, dopo aver rilevato i bisogni formativi del contesto di riferimento.
Un progetto importante, che “sarà in grado di realizzare una serie di azioni finalizzate a garantire ai bambini maggiori opportunità di accesso ai servizi“, dichiara l’assessore regionale alla Famiglia Scavone, senza dimenticare la “professionalità capace di rispettare la delicatezza e la complessità che accompagna la più importante fase della vita di ciascun individuo”.
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