Di seguito il testo integrale della lettera del CuDa:
Correva l’anno 2016, quando il Consiglio di Amministrazione del nostro Ateneo nella seduta del 28 aprile, approvava la “procedura aperta per l’affidamento della fornitura dei servizi e dei prodotti informatici per la gestione delle segreterie studenti e dell’offerta formativa”. Tale iniziativa rientrava in un ampio progetto di implementazione di un unico sistema informativo integrato per la didattica che fosse in grado di inglobare le funzionalità di tutti i sistemi in uso nell’Ateneo, allo scopo di evitare la ripetizione delle stesse informazioni, garantendo invece la coerenza dei dati ed estendendo le funzionalità del sistema.
Un impegno notevole da parte dell’amministrazione, che quantifica l’importo del servizio richiesto in 350.000 euro/anno + iva, con impegno quinquennale, a fronte di un prodotto che doveva essere di elevata qualità sotto ogni profilo, nella completezza, nell’utilizzabilità, nell’interfaccia amichevole, nell’assistenza su ogni aspetto del software.
A distanza di circa 30 mesi, tanto evidentemente sarà occorso per espletare l’iter dalla pubblicazione del bando all’aggiudicazione, una nota dell’Area della Didattica del 31.10.2018 sosteneva la necessità di provvedere alla formazione dei docenti -fino ad allora ignari dell’esistenza della delibera- sull’uso del nuovo software per la gestione degli appelli, che avrebbe sostituito drasticamente e rapidamente, nel giro di due mesi, quello corrente. La formazione è consistita in un incontro di 4 ore alla presenza di due membri del personale della società aggiudicatrice del servizio, la Be_Smart, durante il quale numerosi docenti evidenziavano forti criticità in riferimento a molte funzioni del nuovo software. Evidentemente nessuno ha preso atto di tali osservazioni che probabilmente sono state interpretate come la consueta resistenza al cambiamento.
È però un fatto che il passaggio dal vecchio al nuovo software gestionale è risultato molto più traumatico di quanto immaginato. Facciamo solo qualche esempio tra i più clamorosi nella gestione degli appelli: non si è mai visto un software che mette, di default, l’elenco degli appelli dal più vecchio al più nuovo; che al clic su ’mostra pagina precedente’ riporta alla pagina iniziale indipendentemente dalla posizione alla quale ci si trova, bloccandosi sistematicamente e per un tempo indefinito; che obbliga ad assegnare un voto ancor prima di dare inizio all’esame.
Anche in ambito amministrativo si sono manifestati gravi malfunzionamenti come ad esempio le mancate transizioni di dati o l’impossibilità, da parte degli studenti, di effettuare il pagamento della seconda rata. Ad oggi gli studenti chiedono ragguagli ai docenti che a loro volta si rivolgono agli amministrativi che riportano le criticità all’ufficio di competenza. Tuttavia, malgrado un disagio così diffuso, non è stata fornita dall’amministrazione nessuna comunicazione ufficiale né si è operato alcun intervento risolutivo.
Chiediamo pertanto un intervento immediato del Rettore e del Direttore Generale affinché individuino le cause di tale disservizio ponendo un tempestivo rimedio e accertando le responsabilità che hanno determinato questo ulteriore e prolungato disagio, in un passaggio già critico per le prossime valutazioni ministeriali (nelle quali, ricordiamo, anche la componente studentesca ha un ruolo rilevante nell’esito della valutazione).
Nel verbale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 28.4.2016 si legge (p. 18) che l’importo contrattuale sarà effettivamente liquidato «previa attestazione di verifica di regolare esecuzione del servizio». A oggi possiamo dire che l’esecuzione del servizio non è regolare e che non sia accettabile spendere ogni giorno più di 1000 € di soldi pubblici per un sistema gestionale che ha peggiorato il servizio esistente e la vita professionale di studenti, amministrativi e docenti.
Firme di docenti di UNICT raccolte tra il 13 e il 14 febbraio 2019
Giovanna Alfonzetti, Selenia Anastasi, Maria Luisa Barcellona, Rossana Barcellona, Beate Baumann, Germana Barone, Davide Bennato, Alessio Emanuele Biondo, Alberto Giovanni Biuso, Ferdinando Branca, Andrearosa Carpinteri, Mirella Cassarino, Daniela Catalano, Paolo Cipolla, Mirella Clausi, Zaira Dato, Ernesto De Cristofaro, Vito De Pinto, Maurizio Di Mauro, Agata Di Stefano, Maria Di Vita, Anita Fabiani, Lucrezia Fava, Daniela Fisichella, Giuseppe Forte, Cosimo Fortuna, Elvia Giudice, Alessandro Giuffrida, Giuseppe Grasso, Rosario Grasso, Rosario Gullotto Iain Halliday, Daniele Iozzia, Carmelo La Rosa, Rosa La Rosa, Simona Laudani, Alessandro Lutri, Barbara Mancuso, Marco Mazzone, Angela Messina, Maria Grazia Nicolosi, Claudia Olivieri, Mario Pagano, Andrea Pappalardo, Giovanna Pappalardo, Gemma Persico, Gianni Piazza, Stefano Piazzese, Giovanni Piccitto, Valter Pinto, Antonio Pioletti, Alessandro Pluchino, Rosalda Punturo, Francesco Punzo, Daniela Puzzo, Andrea Rapisarda, Felice Rappazzo, Giancarlo Rappazzo, Francesco Reito, Rossana Sanfilippo, Federica Santagati, Corrado Santoro, Teresa Sardella, Massimo Schilirò, Maria Sorbello, Attilio Scuderi, Vincenza Scuderi, Donatella Serio, Antonio Sichera, Fulvia Sinatra, Iride Valenti, Sebastiano Vecchio
Adesione sigle:
CudA (Coordinamento Unico di ricercatori, docenti e pta dell’Università di Catania)
Lista di criticità del sistema che si allega insieme alla lettera:
1) Assenza di indicazioni operative;
2) Istruzioni ricevute (come ad es. Flusso Tesi) non corrispondenti alle reali procedure. (Istruzioni parziali e non del tutto corrette);
3) Profilazione Utenze (il sistema non garantisce di operare correttamente in base alle proprie responsabilità); ad esempio, il messaggio: “non si dispone dei diritti necessari” appare anche quando non dovrebbe. Questo significa che non è stata pensata una politica di profilazione delle utenze;
4) Difficoltà a gestire appelli ed informazioni inerenti docenti che afferiscono ad altri Dipartimenti, con carico didattico. Poiché il sistema contrassegna o il Dipartimento del docente afferente o una voce generica “Dipartimento Università di Catania”;
5) Indicazione obbligatoria del voto ancora prima di dare inizio all’esame;
6) Elenco degli appelli che inizia dal più remoto -anche di anni- rispetto ai più recenti;
7) Impossibilità di tornare alle schermate precedenti e conseguente obbligo di aprire sempre nuove -e numerose- finestre;
8) Inserimento di studenti che, per motivi amministrativi (pagamento tasse non effettuato o altro), non sono autorizzati a sostenere l’esame, segnalando l’errore soltanto al momento della verbalizzazione;
9) Assenza di una vera e seria formazione dei docenti;
10) Problemi amministrativi sulle carriere studenti che generano problemi a cascata su prenotazioni appelli, richieste servizi o generazione piani di studio;
11) Set di regole di Piani di studio funzionanti in maniera diversa da quanto messo a punto con la modalità “demo”. I PDS sono andati quasi tutti in attesa di approvazione piuttosto che approvati automaticamente;
12) Assistenza da parte dei tecnici della Besmart quanto meno lacunosa e laconica;
13) Assistenza difficile da parte degli amministrativi in assenza di regole chiare e persone a cui rivolgersi; ciò genera ingolfamento notevole e ritardi sulle attività ordinarie;
14) La procedura di “appello di conseguimento del titolo” genera enormi problemi di configurazione, gestione e permessi. Inoltre, enormi problemi sul flusso della procedura in quanto poco chiara e con informazioni assolutamente incomplete su “chi deve fare cosa”;
15) Assenza di un lavoro di “sintesi delle procedure e delle funzionalità” che il software deve gestire al fine di rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze dei singoli Dipartimenti. Si riscontra un’assenza di un lavoro di adeguamento del software.
16) proteste studentesche (si veda lettera inviata a testate giornalistiche: https://catania.liveuniversity.it/2019/02/11/unict-portale-studenti-lettera-larepubblica/);
17) Rischio serio che in seguito al mancato rispetto delle scadenze si possa incorrere in problemi di validità dei titoli. Anche l’eventuale trattamento di questo punto genererà mole di lavoro aggiuntivo (ad es. conseguimento del titolo di laurea in caso di sistema non funzionante: sostituzione di verbali informatici con cartaceo).
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