Università di Catania

UNICT – Caso Ordine dei Medici, lettera del CUdA: “Teniamo l’Università fuori da lotte esterne”

Nuovo documento da parte Coordinamento unico di docenti, studenti e pta di Catania relativo al caso Ordine dei Medici che avrebbe visto coinvolto anche il rettore Francesco Basile.

Qui il testo integrale della lettera del CUdA:

“Recenti articoli di quotidiani online hanno raccontato – attraverso la pubblicazione di intercettazioni relative a inchieste della locale Procura – le “trame” che sottenderebbero all’ultima rielezione degli organi catanesi dell’Ordine dei Medici. Un tema questo che dovrebbe interessare poco o niente l’Università, trattandosi di soggetti tanto autorevoli quanto ben distinti; ma alcuni degli attori di tali intercettazioni, non è dato sapere se a ragione o a torto, chiamerebbero in causa il rettore Basile come soggetto a vario titolo particolarmente interessato agli equilibri degli organi dell’ordine professionale.

L’anticipazione di intercettazioni fuori contesto è pratica scivolosa se non rischiosa; né ci pare che siano in alcun modo da seguire o assecondare le ossessioni penali già ampiamente praticate da più soggetti connessi alla vita universitaria; soggetti ai quali, volentieri, lasciamo tali spesso “strillate” ossessioni (ciascuno ha ciò che si merita). A noi pare invece utile affermare che l’Università è un’Istituzione prestigiosa e delicata, che va tenuta, in ogni modo, fuori da equilibri e lotte di organi e soggetti esterni, indipendenti e altri rispetto alla missione della ricerca e della didattica che l’Università stessa persegue. Tale distinzione va praticata con rigore e con l’esercizio di una cautela costante nelle relazioni – necessarie ove proficue – con i soggetti del territorio (forze politiche, sindacati, ordini professionali, organizzazioni imprenditoriali, etc…).

Registriamo con piacere la notizia dell’elezione del rettore Basile alla Presidenza della prestigiosa Società Italiana di Chirurgia; ma non possiamo non augurarci che questa carica, importante e onerosa, non distolga il rettore in una fase nevralgica della vita dell’Ateneo, il quale si avvicina, non senza fatica e criticità, ad importanti scadenze in una fase di crescente competizione tra università resa ancor più complessa dalle scelte politiche passate e presenti. Inutile negare che, da più parti, è sentita con forza l’esigenza di una presenza più costante nella conduzione dell’Ateneo.

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Nella convulsa fase elettorale che seguì alla ancora incomprensibile sentenza del CGA che, partendo da una lettura che ci pare “solitaria” del dettato della 240/10, decretò de facto la fine dell’esperienza dell’amministrazione Pignataro, auspicammo che la pratica delle conferenze programmatiche periodiche sui temi della didattica, della ricerca, della terza missione – inaugurata dalla precedente amministrazione – divenisse un modo consolidato di estendere la consapevolezza sulle scelte di lungo periodo in una fase di riduzione di risorse e di politiche governative non lungimiranti. Registriamo anche qui che solo dopo quasi due anni dall’elezione dell’attuale amministrazione si è tenuta una conferenza programmatica sulla programmazione strategica; una conferenza molto importante nella quale però anche i non molti interventi dei partecipanti hanno sottolineato criticità che per una proficua soluzione avrebbero bisogno di altri momenti, più ampio dibattito e maggiore condivisione.

Il nostro Ateneo si trova in una fase delicata; il modo in cui verranno affrontati i prossimi anni, in primis dagli organi e poi dall’intero sistema universitario, avrà ripercussioni difficilmente reversibili; anni che tra l’altro si annunciano drammatici per la riduzione delle risorse e per il processo miope e pericoloso in atto, che vede lo spostamento a nord del già scarso finanziamento del sistema della ricerca. È necessario il contributo di tutte e tutti per superare le secche di questa fase e portare l’Ateneo, ancora indietro in alcuni indicatori – didattica ma non solo – a navigare in acque più sicure”.