Il ministro Bussetti punta all'immissione in ruolo entro luglio 2019 da GaE e concorsi. L'obiettivo sembra impossibile, ma aiuterebbe le scuole con la grave assenza di organico.
Sembra un obiettivo impossibile, ma è proprio quello che si è prefissato il ministro Bussetti: anticipare le operazioni per le immissioni in ruolo così da avere docenti in cattedra già il primo giorno di scuola.
“Anticiperemo i tempi di immissione in ruolo degli insegnanti, quest’anno vorremmo chiudere le operazioni a fine luglio. Un mese prima. Per avere tutto pronto per settembre”, è la dichiarazione del Ministro, che dell’operazione sembrerebbe aver fatto la sua missione principale. In caso di successo alle scuole sarà risparmiato il problema della carenza di organico (a oggi non indifferente).
Come funzioneranno le immissioni in ruolo? La premessa è che rimarranno invariate come da legge 107/2015. Per il 50% le assunzioni saranno affidate alle graduatorie a esaurimento, mentre la restante metà verrà stabilita attraverso i concorsi.
Sia le scuole d’infanzia e primaria sia quelle secondarie presentano ancora regioni e classi di concorso di merito del 2016; nel caso delle scuole primarie si pensa che le graduatorie del concorso straordinario indetto con il DDG 1456 del 7 novembre saranno pronte entro il 30 luglio prossimo. Destino più incerto quello delle graduatorie del concorso del 2018 riservato ai docenti abilitati nelle secondarie, che seguirà direttamente alle liste GaE.
Tra le operazioni da effettuare nella scuola secondaria c’è l’accantonamento dei posti per il FIT per le graduatorie pubblicate entro il 31 dicembre. È possibile che con questa operazione si recuperino dei posti non assegnati, evitando così che docenti di ruolo vengano rimessi in mobilità.
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