Un nuovo corso di laurea per l’Ateneo catanese, “sempre all’avanguardia nelle sfide formative che sono sollevate dal panorama politico ed economico contemporaneo”; con queste parole si è espresso stamane il prorettore dell’Università degli Studi di Catania Giancarlo Magnano San Lio, circa il nuovo e futuro cdl presentato stamane in rettorato dal titolo (provvisorio) in “Scienze del Testo per le Professioni digitali“.
Conoscenza scientifica e componente professionale sono ben presenti nella progettazione di questa nuova laurea magistrale nelle parole del direttore del Disum Maria Caterina Paino: “Sempre di più aziende e istituzioni pubbliche chiedono laureati in discipline umanistiche proprio perché capaci di dominare la complessità dei dati e delle informazioni in maniera più vicina alle esigenze della società contemporanea”. Un obiettivo scientifico ma con una forte apertura verso il mondo delle imprese: “In fondo i dipartimenti servono a questo: a mettere in dialogo saperi diversi e ad individuare filoni strategici da seguire. C’è sembrato che questo delle Digital Humanities lo sia senz’altro, non solo per l’ambito della ricerca ma anche per aprire nuovi sbocchi professionali ai nostri studenti”.
Complimenti che arrivano anche dall’on. Laura Paxia, Membro Commissione Attività Produttive, Commercio, Turismo e Membro della Commissione Vigilanza Rai, esprime il proprio apprezzamento verso il progetto di laurea magistrale presentato venerdì 16 novembre nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania durante l’evento dal titolo Digital Humanities: una risorsa per il territorio etneo: “Questa apertura del dipartimento di Scienze umanistiche verso il digitale deve essere perseguita per essere una carta in più che possa essere utilizzata dagli studenti nello sviluppare delle competenze che oggi sono quelle richieste dal mercato, e quindi sicuramente questa è una grande iniziativa che auspichiamo venga realizzata al più presto e che speriamo di poter supportare“.
La futura laurea magistrale, si presenta come una proposta scientifica orientata a capitalizzare la più che decennale attività di ricerca nel campo dell’informatica umanistica del Disum ma con uno sguardo attento alle esigenze del mondo delle imprese. Una prospettiva condivisa anche dal gruppo di lavoro alla base della progettazione della laurea magistrale qui rappresentato dal direttore del Centro interdipartimentale di Informatica umanistica dell’Università di Catania (Cinum) Antonio Di Silvestro. “Questo corso è il frutto di un dialogo autentico tra chi è in grado di offrire delle competenze di tipo umanistico e aziende che cercano dei profili che non sono tecnici in senso stretto, ma persone che con la propria visione sono in grado di orientare il lavoro dei tecnici”.
“È una proposta figlia dei nostri tempi. Ormai non si può essere semplicemente un informatico o un umanista. Credo che sia una proposta vincente e speriamo che gli studenti l’apprezzeranno”, ha invece commentato il prof. Vincenzo Cutello. L’impostazione ibrida è considerata l’elemento di forza anche da parte dell’avv. Giuseppe Fragola (Digital Law & Data Counsel, CEO di ICC Digital Media). “Il progetto Digital Humanities che speriamo che si concretizzi nel un nuovo corso di laurea, sarebbe veramente una grande risorsa per il territorio e per le future generazioni perché in questo momento le professionalità ibride cioè con competenze scientifiche informatiche e umanistiche sono in assoluto tra quelle più ricercate. Pertanto la sua realizzazione sarebbe veramente un motivo di orgoglio per l’Università di Catania”.
Il prof. Federico Gaspari, dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, da esperto del settore della traduzione automatica dei testi ha dichiarato: “Credo che qui all’Università di Catania e in questo territorio ci siano grandi potenzialità anche inespresse che possono essere convogliate nella giusta direzione anche da progetti formativi ambiziosi ma molto saldamente ancorati alla realtà come quello presentato oggi”.
Una visione condivisa anche dal prof. Alessandro Lenci, dell’Università di Pisa, che nel suo intervento video ha sottolineato che “il punto di forza del corso di laurea di cui è presidente si riscontra non solo nella competenza scientifica del corpo docente, ma anche nel costante rapporto con il territorio attraverso seminari e tirocini mediante i quali dialogare con le imprese”.