Tra partenze ed arrivi, la mobilitazione degli studenti Erasmus nel 2018 ha registrato una maggiore affluenza. Infatti, secondo quando riportano i dati dell’agenzia Indire, sono quasi 38 mila gli studenti italiani partiti per l’estero, mentre si contano 26 mila gli studenti stranieri ospitati in Italia. Rispetto all’anno precedente, sono 1.500 gli studenti italiani partiti grazie al programma Erasmus+ 2017/2018: un aumento che, sempre secondo Indire, continuerà anche nel 2019.
Indire, inoltre, ha voluto offrire anche un identikit dello studente Erasmus. Quest’ultimo ha un’età media di 23 anni, mentre per quanto riguarda i tirocinanti la età media è di 25 anni: nel 59% dei casi si tratta di una studentessa. Invece, per quanto riguarda i Paesi, quelli con cui si effettuano più scambi per lo studio (in generale di 6 mesi) sono Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo. Al contrario, in merito agli studenti in arrivo, i principali paesi di provenienza sono Spagna, Francia, Germania, Polonia e Turchia.
Se durante questo anno accademico l’Italia si registra come quarto principale Paese europeo per numero di giovani in partenza per l’Ue, la mobilità extra-europea non sembra essere di meno: anzi, secondo Indire, per l’a.a. 2018/2019, gli scambi internazionali avranno un aumento notevole, grazie all’incremento della borsa di studio che sale a 700 euro mensili per chi parte e a 800 euro mensili per chi viene ospitato. I paesi con i quali si realizzerà il maggior numero di scambi sono quelli del Sud Mediterraneo, Balcani Occidentali, Partenariato Orientale, Asia e Federazione Russa.
Nel frattempo, sempre Indire ha illustrato alcune novità per il nuovo anno. Infatti, nel 2019, verranno avviati il programma pilota per l’istituzione di ben sei nuovi atenei europei e il master congiunti Erasmus Mundus tra Ue e Giappone; annunciando pure l’ingresso ufficiale della Serbia nel programma Erasmus+.