I fondali siciliani ci restituiscono nuove tracce del passato: l'isola di Levanzo diventa scenario di una straordinaria scoperta archeologica.
A ottantacinque metri di profondità, a largo di Levanzo, tre rostri in bronzo risalenti alla Battaglia delle Egadi: è il frutto di una scoperta resa possibile dalla collaborazione tra la Soprintendenza del Mare, braccio operativo dell’assessorato regionale dei Beni culturali, e la statunitense ‘Rpm Nautical Foundation’, mirata all’approfondimento della ricerca subacquea nell’area dell’arcipelago trapanese.
Uno dei tre reperti è stato recuperato dai subacquei altofondalisti della Global Underwater Explorer, in collaborazione con il reparto aeronavale della Guardia di Finanza: le sue dimensioni maggiori avvalorano il racconto dello storico Polibio, che riporta la presenza di navi quinquereme durante lo storico scontro.
Sono solo le ultime tra le tante antiche armi da guerra rinvenute fino ad ora: le precedenti campagne, iniziate nel lontano 2004, ne avevano portato alla luce già ben otto, oltre a ventuno elmi romani del tipo montefortino e un grande numero di anfore e dotazioni di bordo.
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