Quella di ieri, domenica 5 agosto, potrebbe essere stata l’ultima “Domenica al museo” così come la conosciamo. L’iniziativa, lanciata nel luglio del 2014 dall’allora Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, consente l’ingresso gratuito durante la prima domenica del mese all’interno di monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali dello Stato.
Infatti, stando a quanto dichiarato dal sostitutore di Franceschini, il Ministro Alberto Bonisoli, dopo l’estate verrà proposto in Parlamento il superamento delle domeniche gratuite al museo, o meglio, dell’obbligatorietà di queste, a vantaggio di una maggiore libertà da parte dei direttori dei musei, che potranno decidere in autonomia sulla questione.
Come prevedibile, le dichiarazioni del Ministro hanno scatenato le critiche dell’opposizione, che evidenzia come, dal 2014 a oggi, non solo circa 12 milioni di persone abbiano usufruito della gratuità dell’ingresso durante la prima domenica del mese, ma che anche il numero di visitatori paganti sia aumentato di conseguenza.
Sulla stessa lunghezza d’onda sembra essere l’Assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana, Sebastiano Tusa, che prende le distanze dall’iniziativa del governo nazionale: “L’orientamento – afferma a LiveSicilia – sarà quello del mantenimento dell’iniziativa, perché dà i suoi frutti in termini di presenze e fidelizza l’utenza”.
Infatti, in Sicilia lo statuto fa sì che la Regione sia autonoma sull’argomento, potendo all’occorrenza distaccarsi dalle scelte del governo centrale. In questo caso, l’Assessore argomenta le sue scelte facendo riferimento all’aumento degli afflussi anche durante il resto del mese, dichiarando che la gratuità eccezionale dei musei crea un “effetto trascinamento” nei giorni non gratuiti, ampliando allo stesso tempo l’offerta culturale che la Regione offre ai turisti.