Secondo il rapporto sul monitaraggio Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) 2016, contenuti nel rapporto di coordinamento di finanza pubblica 2018 della Corte dei Conti e diffusi dal Tribunale per i Diritti del Malato, tra le regioni italiane crescono i livelli di cura e assistenza, con le regione critiche – cioè quelle giudicate non in grado di erogare servizi e prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale – che passano da cinque a due.
Tra le promosse troviamo pure la Sicilia, che rispetto alla precedente rilevazione cresce nel punteggio e raggiunge 163 punti, superando la quota per la sufficienza fissata a 160 e rientrando quindi, tra le Regioni adempienti ai livelli di assistenza e cura necessari ai malati.
Il primo posto per le migliori cure passa dalla Toscana, che perde quattro punti, al Veneto, che guadagna ben sette punti, mentre le ultime posizioni rimangono al Sud, con Calabria penultima a 144 punti (3 punti in meno rispetto allo scorso anno) e Campania, che nonostante il miglioramento (con un bel + 14) chiude la classifica a 124 punti.
Secondo Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato: “La forbice che ancora c’è tra le Regioni, anche tra quelle adempienti è inaccettabile e conferma ancora una volta le profonde disuguaglianze che sono presenti nel nostro Servizio Sanitario Pubblico”. Urge, quindi un rafforzamento del ruolo del Ministero della Salute nell’attività di coordinamento.