Un nuovo caso di aggressione ai medici in un ospedale siciliano. Succede al “Vittorio Emanuele” di Catania, dove una dottoressa è stata colpita dalla madre di una paziente con l’asta della flebo. La donna era arrivata in ospedale per far curare la figlia, che aveva riportato una ferita al collo causata da una forchettata. Quando la dottoressa le ha chiesto di rispettare il proprio turno, la donna è andata su tutte le furie e ha deciso di colpire il medico che era di turno.
La dottoressa ha avuto 3 giorni di prognosi per stato d’ansia, ma si tratta dell’ennesimo aggressione nei confronti di medici che stanno svolgendo il proprio lavoro: in Sicilia è la tredicesima volta, in 4 mesi, che accade. La vicenda è stata commentata anche dalla ministra della Salute Giulia Grillo.
“Ora basta! – ha scritto Grillo sulla sua pagina Facebook – L’ennesimo, gravissimo episodio di violenza nei confronti di una dottoressa accaduto al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, desta nuovo sconcerto e grande preoccupazione. Purtroppo, non sono casi rari e isolati, sta diventando ormai una pericolosa costante che non ha e non può avere spiegazioni in qualsiasi modo accettabili”.
“Questo grave fenomeno – continua – mi aveva già convinta della necessità di un intervento legislativo. Presenterò presto un Ddl, che stiamo valutando col ministero della Giustizia, che va nella direzione di un inasprimento delle pene per le violenze commesse nei confronti del personale sanitario. Stiamo anche valutando gli interventi necessari per la sicurezza sul lavoro. Inoltre, come ministero della Salute siamo in contatto col ministero degli Interni per rafforzare la vigilanza delle forze di polizia negli ospedali e nelle strutture sanitarie più a rischio”.