Fastidiosi ronzii, morsi e notti insonni: l'estate coincide anche con questo. Ecco cosa fare per proteggersi dagli insetti e cosa succede quando pungono.
L’estate è la stagione in cui gli insetti trovano le perfette condizioni per fare man bassa. Zanzara tigre, zanzara tradizionale, api, vespe, calabroni e chi più ne ha più ne metta, in questa stagione, si ritrovano, infatti, a vivere in un ambiente ideale sia per il loro ciclo biologico sia per la facilità con cui riescono a procacciarsi il nutrimento. Basta pensare, ad esempio, che con la bella stagione le città raggiungono livelli di umidità molto alti, si suda molto di più e si utilizzano indumenti che lasciano ampie zone di pelle scoperta: per gli insetti il banchetto è servito.
Il flagello di quest’anno è la zanzara tigre, un insetto fastidioso, oltre che davvero molto brutto. La sua specialità è quella di pungere esattamente in corrispondenza delle vene, scatenando un grande prurito che rappresenta il sintomo di un’allergia localizzata che nei soggetti più sensibili può scaturire in una vera e propria reazione allergica. La zanzara tigre ama gli ambienti particolarmente umidi come i contenitori per l’acqua, dove depone le sue uova che si schiuderanno proprio quando l’acqua le avrà sommerse. Si tratta comunque di insetti dalla vita molto effimera (pochi giorni per i maschi, due o tre settimane per le femmine) che non sono vettore di malattie virali come la malaria o l’encefalite.
La zanzara “tradizionale”, quella appartenente alla famiglia degli ematofagi, a differenza della zanzara tigre, invece, succhia il sangue dalle vene e dai capillari, iniettando, contemporaneamente, delle sostanze irritanti che provocano un’allergia locale. Le larve hanno una grandissima capacità di sopravvivenza e vivono in acqua salmastra, in cavità naturali o acquitrini ma anche in zone con scarsa presenza di sostanze organiche (es. nei copertoni delle auto). Alcune specie come i flebotomi, vivono in corrispondenza di zone con acqua stagnate, da cui si allontanano la sera alla ricerca di possibili prede da colpire. Nel nostro territorio sono circa 60 le varietà di zanzare presenti e alcune di queste attaccano soltanto gli animali. Simile a quello della zanzara tradizionale è il modo di agire degli imenotteri, ordine che comprende insetti dalle ali trasparenti e membranose come le api, calabroni, vespe e alcune varietà di formiche. Appartengono a questo insieme anche pulci, zecche, ragni, scorpioni e lepidotteri. Essi agiscono sulle vene, iniettando sostanze farmacologicamente attive che hanno un effetto tossico sui tessuti.
Anche se la puntura di un insetto può sembrare un’ evenienza banale e di scarsa rilevanza, bisogna pur sempre prestare una certa cautela e attenzione. È provato scientificamente che il colore dei vestiti e la presenza di lesioni pregresse, aumenta il richiamo degli insetti. In questi casi, dunque, è meglio prevenire il loro attacco utilizzando spray, zampironi e altre varie barriere anti insetto presenti sul mercato. Nel caso in cui dovessimo essere comunque punti è bene tenere presente che la reazione è molto soggettiva. Nella stragrande maggioranza dei casi, prurito e bruciore si alleviano da soli o con l’aiuto di una pomata. Su alcuni soggetti, tuttavia, possono comparire ponfi ed eritemi che o scompaiono dopo pochi minuti oppure possono trasformarsi in papule che guariscono entro qualche giorno. Una reazione simile meriterebbe comunque l’attenzione medica.
In alcuni casi, un rimedio naturale efficace può essere l’aloe vera. L’aloe è spesso consigliata per lenire la pelle dalle scottature, ma è efficace anche per ridurre gonfiore e prurito delle punture di insetto. Alcuni esperti consigliano di utilizzare il gel fresco di aloe vera, strofinandolo sulla parte che dove si ha fastidio.
In ultimo, ci sono i casi più eclatanti, ovvero quelli in cui a seguito di una puntura di insetto si verifica una violenta reazione che può portare ad un vero e proprio shock anafilattico con edema alla glottide, brusco abbassamento pressorio, allucinazioni che se non trattate per tempo possono condurre alla morte per soffocamento. Alla comparsa dei primi segni di allergia è raccomandabile rivolgersi subito ad un medico. È bene inoltre tenere a mente che, in questi casi, i farmaci salvavita sono l’adrenalina, il cortisone e gli antistaminici, da utilizzare quanto più tempestivamente possibile.
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