Quarantadue primavere e sei pergamene accademiche in tasca: un traguardo ambizioso ma anche un’autentica utopia per molti studenti, per qualcuno anche un sogno nel cassetto. Ad esserci riuscito, invece, è il professor Riccardo Viagrande, docente di lettere nei licei e – prima di tutto – cittadino catanese. Oltre alla docenza, i titoli da lui raccolti convergono nelle qualifiche di compositore, musicologo, pianista e direttore di orchestra, affinando tutto ciò anche con un dottorato di ricerca in italianistica.
In casi come questi, accanto alla tradizionale domanda di rito “ma come ha fatto?”, sembrerebbe lecito e consequenziale chiedersi come ci si sente ad aver raggiunto traguardi notevoli e preziosi in così poco tempo: “Non amo molto i titoli in sé e per sé, per me è importante ciò che essi rappresentano – ci spiega Viagrande, non senza tradire un po’ di emozione – poiché questi, pur costituendo ciascuno un percorso proprio, sono complementari, contribuendo alla preparazione globale della persona”. Il curriculum del docente, infatti, si snocciola tra i settori umanistico e musicale; ad arricchire, il primo, qualche mese fa, la sesta laurea in Lingue e Culture Europee, Euroamericane ed Orientali, conseguita presso il DISUM dell’ateneo cittadino.
Proprio i docenti, spesso, ricordano che un percorso di studi presuppone anche uno sbocco lavorativo, senza allontanare passioni ed attitudini: “La laurea in Lettere conciliava il mio desiderio di diventare insegnante con la passione per la letteratura e gli studi linguistici” – racconta il docente. Il contenitore più ampio, però, è proprio quello musicale: “Coltivo la passione per la musica da quando avevo otto anni ed oggi concilio entrambe le cose (musica e scrittura, ndr) scrivendo su argomenti di carattere musicologico” – dichiara entusiasta il prof., che non nasconde i segreti per la conquista dell’ultimo titolo: ” La scelta per la laurea in Lingue è nata dalla pubblicazione di una mia traduzione sull’autobiografia del compositore francese Massenet, per cui ho voluto approfondire sia il francese che l’inglese”.
Di entusiasmo poi, accanto al fascino della docenza, il professor Viagrande ne ha da vendere, grazie ai frutti raccolti dai suoi studi: infatti, ha già prodotto ed edito composizioni musicali per orchestra ed ensemble da camera, accanto ad alcune pubblicazioni di musicologia che oggi sono possedute dalle più prestigiose biblioteche italiane e straniere, come Stanford, Harvard e la Biblioteca Nazionale di Parigi: “Quando si scrive un libro, lo si fa perché si spera che qualcuno lo legga; quello che mi fa ancor più piacere è leggere i titoli dei miei libri in bibliografie di altri studiosi e ricercatori“, motiva Viagrande, a proposito delle proprie pubblicazioni.
Se al momento non sembra in cantiere un ulteriore titolo, l’ottavo se si tiene conto del dottorato di ricerca, da buon professore,Viagrande non può che offrire dei suggerimenti agli studenti, spendibili in ambito universitario.“Questi titoli non sono una sfida, bensì un traguardo che tutti possono raggiungere; basta avere passione e scegliere il percorso più congeniale per interessi ed attitudini, oltre ad essere bravi ad allontanare le distrazioni e guardare dritti alla meta“- conclude il docente.