Vengono definiti “docenti con la valigia”: si tratta di oltre tremila professori che, solo nel 2018, hanno fatto domanda per ampliare le proprie conoscenze e il proprio curriculum in un Paese straniero. Dalle elementari alle superiori, il bisogno di corsi d’aggiornamento e, soprattutto, di nuove prospettive per l’insegnamento, spinge i docenti a concorrere per periodi di formazione fuori dall’Italia.
Le mete favorite sono Inghilterra, Finlandia ed Irlanda, le domande sono numerosissime: secondo i dati, solamente” 467 dall’Emilia Romagna, mentre sono 365 provenienti da Sicilia e lo stesso numero quelle provenienti dalla Puglia.
Le domande passano per una difficoltosa cernita: sono state approvate 146 domande sulle 553 pervenute nel tempo limite, per un finanziamento totale di circa 7 milioni di euro. Dato curioso ma allo stesso tempo ammirevole: la maggioranza delle domande è relativa ai corsi di formazione all’estero, ma vi è un buon 30% che ha come obiettivo il Job Shadowing, ovvero l’affiancare un docente direttamente sul campo lavorativo.
Chi ne beneficia? Sicuramente i docenti stessi, che non solo ampliano così il proprio percorso formativo e il proprio curriculum, ma che anche ritornano soddisfatti dall’esperienza. Ma non solo: ne beneficiano gli studenti, che possono così godere di nuove tecniche d’insegnamento messe a punto dai docenti tornati dall’Erasmus, dando il via a nuovi metodi d’apprendimento importati da diverse parti dell’Europa, utili tanto per sé stessi quanto per il loro futuro.