Circa 4 anni fa venne lanciato sui social il SelfieDay e, da quel momento, il 21 giugno è diventato la Giornata mondiale del selfie.
Secondo alcuni fu la BBC a istituire questa giornata, anche se in realtà pare sia nato tutto da un malinteso: la BBC lanciò questo hashtag mesi prima per un’inchiesta sui selfie. Ma l’hashtag #SelfieDay divenne un trend topic, che designava la giornata dedicata all’autoscatto più famoso nell’epoca dei social e degli smartphone.
Oggi il Selfie è diventato un vero e proprio strumento di comunicazione, un modo per farci conoscere e comunicare qualcosa di noi ai nostri followers o amici. Il fenomeno nacque nel 2004 quando un utente di Flickr, una piattaforma per la condivisione delle foto, diede questa definizione per indicare questo genere di foto. Il nome ha poi fatto il giro del mondo, ed oggi è conosciuto così in ogni angolo del globo, diventando una moda e coinvolgendo star e vip di ogni specie, cantanti, attori, sportivi tra i tanti.
Addirittura è stato calcolato che ogni persona scatta almeno 3 selfie al giorno, e che ognuno richiede circa 16 minuti di tempo: dallo scatto alla pubblicazione si spende almeno un’ora al giorno per postare gli autoscatti. Ormai, non esiste più un tipo di selfie, ma ci sono infinite varianti: il Belfie, dedicato al proprio lato B; il Footies, un selfie coi propri piedi in primo piano; il Relfie, dall’inglese Relantionship, un selfie col proprio partner come hanno fatto Chiara Ferragni e Fedez, o Beyonce e Jay-Z; il Pelfie, dall’inglese pets, il selfie col proprio animale domestico; il Welfie, dall’inglese work out, l’immancabile selfie in palestra o per finire; l’Ussie, dall’inglese us, il classico selfie di gruppo.
Insomma, oggi c’è proprio l’imbarazzo della scelta su quale selfie scegliere e postare per celebrare al meglio il SelfieDay.