Dopo un lungo periodo di attese e rinvii, entrerà presto in vigore il tanto atteso assegno di ricollocazione, un contributo in denaro che lo Stato stanzia a favore dei disoccupati. Di seguito tutte le informazioni su chi potrà riceverlo, a partire da che data e con quale modalità.
Lo Stato pensa ai disoccupati e riserva loro un voucher con cui, attraverso i Centri per l’impiego, sarà possibile finanziare programmi di formazione professionale che li aiuteranno a trovare un nuovo impiego e a reinserirsi nel mondo produttivo.
La novità, introdotta con il Jobs Act, consiste in un assegno con importo medio di 3mila euro: la data di avvio è fissata per per il 1° settembre 2018. Non tutti ne hanno, tuttavia, diritto: il voucher sarà rivolto soltanto agli ex-lavoratori dipendenti disoccupati da più di 4 mesi, che beneficiano del sussidio Naspi.
Il lavoratore potrà richiedere il contributo autonomamente sul portale internet Anpal.gov.it o presso un Centro per l’Impiego, scegliendo liberamente l’agenzia o l’ente di formazione e, una volta ottenuto, inizierà un programma formativo lungo 6 mesi (prorogabili di un altro semestre). Durante il percorso di ricollocamento un tutor dell’agenzia seguirà il lavoratore, verificando anche se quest’ultimo segua regolarmente i corsi di formazione e sia disposto realmente ad accettare le offerte di impiego.
Giocano un ruolo fondamentale le competenze ed il grado di istruzione che contraddistinguono i partecipanti e che verranno inseriti all’interno del loro profilo di occupabilità, una stima assegnata con il fine di misurare le probabilità di trovare un posto di lavoro.
Il contributo di ricollocazione viene incassato dall’agenzia o dall’ente di formazione che ha seguito il disoccupato, ma solo se quest’ultimo è riuscito a trovare un lavoro: l’importo varia tra 250 e 5mila euro, a seconda del profilo di occupabilità del lavoratore preso in carico e dalla tipologia di contratto di lavoro ottenuto.
Per ottenere il contributo in denaro, l’ente o l’agenzia di formazione deve riuscire a trovare per il disoccupato un contratto di assunzione a tempo indeterminato, un contratto a termine di almeno 6 mesi (da 3 a 6 mesi nelle regioni Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) oppure un contratto part time al 50%.
I soggetti abilitati a questo tipo di servizi sono: i Centri per l’Impiego, gli enti o le agenzie per il lavoro accreditate, la Fondazione Consulenti del Lavoro.
Le risorse stanziate per l’assegno di ricollocazione, purtroppo, sono ridotte e ammontano a poco più di 200 milioni di euro: si stima che basteranno per finanziare i programmi di reinserimento di non più di 60mila-70mila disoccupati.
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