La città di Catania, negli ultimi tempi, sta consolidando la propria fama di meta vacanziera con record di turisti mese dopo mese: una località da vedere in tutte le stagioni data la presenza ad ogni angolo di beni storici e opere di pregevole fattura artistica.
Oggi, però, una delle più importanti testimonianze storiche del quartiere di Cibali è chiusa al pubblico da troppo tempo e in stato di totale abbandono: si tratta dell’antico lavatoio sito in piazza Bonadies.
Una struttura seicentesca – “Lavatoio pubblico, costruito da opera di maestranze locali nell’anno 1671 e restaurato ad arte nell’anno 1864” come si può leggere nel cartello all’esterno del sito – che rappresenta l’area in cui si sviluppò uno dei primi nuclei abitativi catanesi grazie alle fonti d’acqua che attraversavano la zona, nonché una delle poche opere sopravvissute ai bombardamenti anglo-americani della Seconda guerra mondiale.
L’ennesimo bene culturale non valorizzato, l’ennesima occasione mancata per un quartiere colpevolmente abbandonato in questi anni dalle istituzioni. Un sito che la gente è costretta ad ammirare attraverso le inferriate, visti i cancelli sbarrati con tanto di lucchetti.
L’ultimo restauro risale al 2008 e i lavori compresero la riparazione del tetto, la ricostruzione dei pilastri logorati da muffa e crepe. Da quell’anno in poi il lavatoio venne aperto ufficialmente in rarissime occasioni e attualmente a farla da padrone sono erbacce e rifiuti: una cornice in cui si contestualizzano perfettamente i cassonetti della differenziata presenti a qualche metro, lì dove anche la fontana che affianca la struttura seicentesca è vittima dell’incuria di organizzatori di eventi (tramite manifesti) e di tifosi che lanciano messaggi d’amore per la propria squadra (tramite murales).
Quello che serve è una rivalutazione del lavatoio tramite interventi di manutenzione straordinaria che possono diventare realtà grazie alle casse del Comune oppure attraverso sponsorizzazioni da parte dei privati. Di questo piccolo museo di Cibali non può continuare ad essere solo un ruscello d’acqua attorniato da muffa e spazzatura, oltretutto chiuso al pubblico. Come possono i catanesi (così come i turisti) conoscere la città se la maggior parte delle opere non sono visitabili?
Insomma, la riqualifica di piazza Bonadies è necessaria in quanto l’antico lavatoio non merita di rimanere sconosciuto, dimenticato e inaccessibile per anni – in fin dei conti rappresenta una testimonianza storica del passato di questo quartiere; in ballo c’è poi la vivibilità di una zona molto frequentata dalle famiglie e la questione relativa all’importanza che l’arte ricopre in una città come Catania.