Un taglio di circa 24 milioni di euro. Prevede questo l’emendamento presentato dal Governo regionale alla legge di stabilità all’ordine del giorno dell’Ars.
A tal proposito il Primo cittadino catanese ha commentato: “Non siamo ancora in grado di calcolare l’esatta ricaduta sul bilancio dell’Amt del taglio regionale, ma appare chiaro che la riduzione sarà considerevole e peserà in maniera rilevante sul budget dell’azienda vanificando gli sforzi che si stanno facendo per assicurare un aumento della produttività e al contempo una premialità per i lavoratori”.
“Bisogna rendersi conto – ha proseguito Bianco – che il settore del trasporto pubblico locale in particolare nelle grandi città siciliane è strategico: siamo impegnati a rinnovare la flotta dell’Amt, abbiamo già predisposto l’integrazione tariffaria con la Metro e individuati strumenti per accelerare la velocità commerciale dei mezzi e non possiamo permetterci che tutti questi sforzi, invece che essere premiati, vengano vanificati da tagli regionali”.
Alla preoccupazione del sindaco si unisce quella del presidente Amt, Puccio La Rosa:“Queste riduzioni – oltre ai 24 sopra menzionati, si parla di altri 40 miloni per gli anni 2019 e 2021 – rischiano di compromettere irrimediabilmente l’equilibrio economico delle Aziende esercenti il servizio di TPL in Sicilia. Per AMT Catania S.p.A. ciò comporterebbe il vanificarsi degli sforzi fino ad oggi fatti per risanarla e rilanciarla. In particolare ciò significherebbe archiviare ogni azione messa in campo per determinare incrementi di produzioni, premialità per i lavoratori e maggiore efficienza del servizio di Trasporto Pubblico per i catanesi. Ecco perché – prosegue La Rosa – ho deciso con il C.d.A. di AMT Catania S.p.A. di bloccare la contrattazione di secondo livello in corso con le organizzazione dei lavoratori in attesa di avere certezze e unitamente ai colleghi di ASSTRA Sicilia di chiedere al Governo Regionale di essere sentiti. Auspico un intervento diretto del Presidente della Regione Siciliana e, soprattutto, che non si neghi ai Siciliani il diritto ad una reale mobilità sostenibile”.