Restano fermi sulle proprie posizioni i docenti, che hanno proclamato lo sciopero per la sessione estiva 2017/18. Pochi giorni fa il Movimento per la Libera Docenza Universitaria ha sollecitato il Governo per un incontro, allo scopo di risolvere alcune questioni che hanno causato una nuova astensione dagli esami di profitto.
Un primo confronto era già avvenuto il 13 febbraio, quando il Movimento aveva incontrato la ministra Valeria Fedeli, alla quale erano state esposte una serie di misure che il Miur avrebbe dovuto prendere in considerazione per bloccare lo sciopero. L’incontro si era risolto però in un nulla di fatto, per questo motivo i docenti pare non cambieranno idea sull’iniziativa presa e, anzi, attendono un nuovo incontro col Governo.
Tra le criticità, quella attribuita dalla legge di bilancio 2018 “A titolo di parziale compensazione del blocco degli scatti stipendiali disposto per il quinquennio 2011- 2015 dall’articolo 9, comma 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,…”, definita dalla guida del Movimento il prof. Carlo Ferraro “una tantum ottenuta a seguito del precedente sciopero promosso dal nostro Movimento sul problema degli scatti bloccati, ancora oggetto del nuovo sciopero. Basti anche solo pensare che l’erogazione della prima rata era prevista dalla legge entro il 28 febbraio scorso (a due mesi dalla legge) e si paventano invece molti altri mesi per l’erogazione. Legge di bilancio e corrispondente decreto attuativo hanno, al minimo, effetti paralizzanti da sanare”.
Il Movimento aveva annunciato in grande anticipo lo sciopero per informare gli studenti universitari. Il prof. Carlo Ferraro ha invitato ancora una volta i docenti universitari di tutta Italia a unirsi alla manifestazione, precisando “lo sciopero appena indetto causerà agli studenti solo disagi e non danni”.