Si chiama Blue Moon o Luna Blu, un raro evento che capita ogni tanto, l’ultima volta fu nel 1999 e che è sempre suggestivo rivivere, la prossima volta infatti sarà nel 2020.
Se nell’arco di un mese di calendario si verificano due lune piene, il secondo evento è detto Blue Moon. In particolare si fa riferimento alla terza di quattro lune piene che capitano in una stessa stagione, cioè se nel corso di un mese capitano due lune piene anziché una.
Di solito la luna piena di marzo simboleggia l’inizio del disgelo e l’arrivo della primavera e secondo la credenza popolare quando inizia a calare emana energie positive scacciando le presenze negative, facendo rifiorire la terra che si risveglia dopo il letargo invernale tornando a rifiorire, dando il via ad un momento di rinascita.
Il nome in realtà rischia di creare false aspettative, perché la luna non cambia colore e diventa blu veramente. L’attribuzione del nome è stata data dall’astronomo statunitense James Hugh Pruett in un articolo del 1946 pubblicato dalla rivista Sky & Telescope in cui l’autore attribuì malamente il nome Blue alla seconda luna piena del mese. Blue era il nome che anticamente si dava alla tredicesima luna piena, perché gli antichi attribuivano ad ogni luna piena un nome per differenziare le une dalle altre. Ma ci sono altri nomi che riguardano questo evento, infatti i nativi americani la chiamavano Warm Moon cioè luna tiepida, perché con l’arrivo della primavera il terreno si disgelava. Altri nomi sono Luna della Morte e Sap Moon cioè luna della linfa perché da quel periodo la linfa dell’acero cominciava a scorrere.
L’appuntamento per ammirare l’evento è per sabato 31 marzo.