Il Wanted Italian Tour 2018 di Zucchero fa tappa ad Acireale con un concerto strepitoso. Sul palco ben dodici musicisti per iniziare un viaggio nel mondo nel blues.
Tra le impalcature un enorme cuore rosso e, sul palco, ben dodici musicisti distribuiti ovunque. Il Wanted Italian Tour di Zucchero è arrivato ieri al Pal’Art Hotel di Acireale con la sua musica esplosiva, ricca di suoni e di blues.
Zucchero Sugar Fornaciari è salito sul palco alle 21.00, accolto da un palazzetto stracolmo di gente che ha fatto registrare un sold out. A riscaldare l’atmosfera ci ha pensato “Partigiano reggiano”, tratto dall’album Black Cat del 2016. A seguire “13 buone ragioni” col suo ritmo travolgente: il pubblico fa fatica a seguirlo, restando seduto, ma resiste. Dopo si prosegue con “Ci si arrende”, “Ten more days”, “Hey lord”, “L’anno dell’amore”, “Fatti di sogni”, “Voci” e “Un’altra storia”.
In questo viaggio nel blues, l’artista internazionale balla, si muove per il palco, si avvicina ad ognuno dei suoi musicisti con cenni di complicità e intesa: “Era da un po’ che non passavo di qua – dice Zucchero –; su Facebook, che io odio, in tanti hanno scritto ‘Non c’è solo Verona’; sono contento, quindi, che gli organizzatori abbiano accettato e scelto di aggiungere altre date. Domani sarò a Bari e poi a Bologna”. C’è spazio anche per una riflessione proprio sul social network di Zuckerberg, “che lascia il tempo che trova, è meglio diffidare da Facebook”. Dal pubblico si alza un “Zucchero sei grande”, ma lui si ferma, perché è arrivato il momento di tornare indietro nel tempo.
“Adesso andiamo a ritroso e avete il permesso di alzarvi e andare a ballare, grazie”, afferma Zucchero, prima di iniziare con “Vedo Nero”. La folla non si contiene, si alza dalle sedute e si avvicina sotto il palco, saltando e cantando. E poi ancora “Baila Morena”, “Never is a moment”; “Iruben me” per arrivare all’atmosfera eterea de “Il volo”. Dopo tocca a “Ridammi il sole”, “Chocabeck”, “Allora canto”, “Ѐ delicato”, “Oltre le rive”. A questo punto tutti si aspettano un medley, ma Zucchero chiarisce “Non ho preparato un medley, c’è sempre questa storia che si deve passare una tonalità all’altra”…
Sul palco, sempre più vicino agli spettatori, viene posizionata una sedia, davanti l’asta del microfono. “Ho pensato di fare una cosa intima, tra me e voi, come se fossi a cantare a casa mia”. Zucchero propone, ironicamente, un “coitus interruptus”: lo scopo è iniziare una canzone, per poi interromperla quando gli va. Insomma, per spiegarlo al pubblico, non può non fare riferimento a doppi sensi: è un provocatore. Anche qui si fa un tuffo nel passato con “Menta e rosmarino” e “Blu”.
È tutto un crescendo, per poi arrivare al culmine del concerto. È arrivato il momento di “Miserere”: il pubblico ne ascolta l’inizio, osservando un religioso silenzio, sotto le immagini di Luciano Pavarotti. È una sensazione magica, l’applauso esplode. “Per Luciano”, precisa Zucchero, battendo le mani.
L’artista si allontana, va dietro le quinte, lasciando sul palco la sua band, che si esibisce con “Freedom jazz dance” e “Wake me up”. Non è solo un modo per intrattenere il pubblico, ma un vero spettacolo musicale. Zucchero ha infatti portato con sé nel “Wanted Italian Tour” ben dodici musicisti, provenienti da tutto il mondo; alcuni suonano con lui da anni, altri sono arrivati dopo. Ognuno di essi fa sentire le sue sfumature, il suo calore.
Zucchero rientra. Si continua con “Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica”, “Puro amore”, “Diamante”, “Per colpa di chi” e “Diavolo in me”. Poi esce, i musicisti si sistemano, il pubblico urla “Fuori!”.
È arrivato il momento del gran finale. Tocca a “Dune mosse”, “Long as I can see the light”, “Hai scelto me”. Il concerto è finito, il pubblico deve svegliarsi da questo sogno musicale.
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