Al via corso di Computer Forensics, all'Università di Catania: con la frequenza crediti formativi per gli studenti.
L’era digitale ha tracciato uno scenario in cui l’umanità ha mutato il proprio modo di esprimersi e di comunicare: una ingente mole di informazioni multimediali circolano ogni giorno nel mondo virtuale della rete. La diffusione della tecnologia informatica, però, ha anche fornito, al singolo e alla criminalità organizzata, nuovi strumenti per violare alcuni dei diritti fondamentali dell’uomo, facendo diventare la Rete nuovo luogo del crimine, spiazzando ogni ordinamento giuridico locale e stravolgendo i tradizionali sistemi di indagine. In ambito investigativo, le potenzialità indotte dall’utilizzo consapevole delle informazioni contenute in un segnale digitale sono notevoli, a patto che si utilizzino i mezzi e le strategie di analisi più adeguate. A fronte di questo nuovo scenario, diventa indispensabile l’utilizzo di strumenti tecnico-metodologici e giuridici innovativi per il trattamento delle informazioni digitali.
Ed è proprio per rispondere a queste esigenze che nasce il corso di Computer Forensics, al via il prossimo 12 marzo nell’ambito del corso di laurea triennale in Informatica dell’Università di Catania.
“Il corso – ha spiegato il titolare della Cattedra Sebastiano Battiato, ordinario del dipartimento di Matematica e Informatica nell’Ateneo catanese – è strutturato in 48 ore (per un totale di 6 CFU – crediti formativi universitari) con un mix di contenuti tecnico/scientifici e giuridici e nasce dall’esigenza di potenziare l’efficacia delle attività di investigazione telematica e di ridurre il rischio di errori investigativi, promuovendo l’utilizzo di precise tecniche di analisi dei reperti informatici, fonti di prova spesso decisive”.
Nell’ambito del corso saranno perciò esaminati gli aspetti tecnologici e giuridici attinenti alla prova digitale in ambito forense e verranno presentate le diverse modalità di investigazione “digitale” alla luce dell’ordinamento giuridico italiano: tecniche di indagine informatica, investigazione difensiva nel campo dei crimini informatici e dei crimini comuni, la cui prova sia costituita da dati digitali o veicolati da sistemi informatici. Gli studenti potranno avere inoltre un quadro complessivo dei problemi tecnici, tipicamente informatici, in connessione con le problematiche giuridiche che sottendono a tali tipi di indagini. Ci si soffermerà in particolare sulle ”best-practice” da utilizzare sul campo per l’acquisizione, la conservazione, l’analisi e la produzione dei dati digitali rinvenuti nei dispositivi digitali e dei flussi telematici per la loro utilizzabilità nell’ambito dei vari tipi di processi (sia istruttori, sia i procedimenti amministrativi).
“Particolare rilievo – ha spiegato Battiato – verrà data al settore del Multimedia Forensics con particolare riferimento alle immagini e video digitali acquisite con sistemi più diversi (smarpthone, telecamere di videosorveglianza…). Si approfondiranno quindi le relative tecniche investigative alla luce anche dei recenti casi di cronaca in cui la ricostruzione delle dinamiche di fatti criminosi è risultata spesso decisiva”.
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