Arrivano dal Ministero degli Interni i numeri dell'affluenza alle ore 19 nei seggi italiani: stop alle ore 23, poi si procederà immediatamente con lo scrutinio.
Giornata di voto nella penisola italiana per il rinnovo della Camera del Consiglio e del Senato italiano, con le urne aperte sino alle ore 23 di questa prima domenica di marzo. La Sicilia è ancora ultima rispetto al resto d’Italia: a ribadirlo è ancora una volta la proiezione pomeridiana del Ministero dell’Interno che, tramite il sistema Eligendo, attesta l’isola come fanalino di coda con il 47,06% , cui segue la Calabria con il 49,5%; boom per l’Emilia Romagna che anche alle ore 19 si presenta al primo posto, con ben il 66% d’affluenza.
La media italiana nei 7.958 comuni al voto, alle ore 19, si è attestata oltre il 58,42%; più della metà degli italiani, quindi, ha esercitato il proprio diritto al voto sbarrando la propria preferenza o annullando la scheda. Dati incoraggianti nonostante le lunghe file, dovute alle nuove regole all’interno dei seggi tra tagliandi adesivi, registrazione dei votanti e schede elettorali di notevoli dimensioni, che hanno rallentato il voto soprattutto tra gli anziani.
Per quanto riguarda la provincia di Catania, boom di voti a Sant’Agata Li Battiati che, dopo il primato mattutino, si attesta ancora al primo posto con il 59% dei voti, in ampia media nazionale; seguono a ruota i comuni di San Gregorio di Catania, Aci Bonaccorsi e San Giovanni La Punta. Nel comune di Catania, invece, affluenza poco sopra il 45% degli aventi diritto.
Alle ore 12 la Sicilia era ultima in classifica nei 390 comuni di voto, con solo il 14,27% dei cittadini presenti alle urne. Messina prima città siciliana, mentre Catania si attestava al 15% di voti, uno in più rispetto a Palermo; molto bassa l’affluenza ad Agrigento, dove a mezzogiorno si registravano ai seggi solo l’11,75% dei votanti.
La nuova legge, nota come Rosatellum, prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera che al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale. Con il sistema maggioritario, in ciascun collegio, viene eletto un solo candidato, ovvero quello che ottiene più voti. Con il sistema proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in maniera proporzione rispetto ai voti ottenuti; tali seggi verranno calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali.
Alle ore 23 lo stop nazionale, poi si procederà allo scrutinio al termine delle operazioni di voto in tutti i seggi italiani.
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