L’insegnamento della lingua straniera in Italia ĆØ ormai obbligatorio a partire dalle scuole dell’infanzia,Ā in seguito alla legge 53/2003 che ha previsto lo studio della lingua inglese giĆ dal primo anno della scuola primaria (6 anni).
Stando ai dati relativi all’anno 2015/16 forniti daĀ Eurydice,Ā la rete istituzionale che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde informazioni sulle politiche, la struttura e lāorganizzazione dei sistemi educativi europei, la lingua straniera più studiata in Europa ĆØ proprio l’inglese.
Inoltre, se la lingua straniera obbligatoria non ĆØ l’inglese, spesso si tratta della lingua ufficiale di stato. In tal senso, nellaĀ ComunitĆ tedesca e fiamminga del Belgio la primaĀ lingua straniera ĆØ il francese. La stessa ĆØ la seconda lingua a Cipro.Ā Tedesco, inglese e francese sono tutte lingue obbligatorie in Lussemburgo; mentre in Svizzera, oltre allāinglese, a seconda dei cantoni, sono obbligatori il tedesco, il francese, lāitaliano o il romancio. In Islanda sono obbligatori danese e inglese. In Finlandia, lo svedese ĆØ obbligatorio nelle scuole dove il finlandese ĆØ la lingua di istruzione, mentre ĆØ obbligatorio il finlandese nelle scuole dove la lingua di istruzione ĆØ lo svedese.
Si parla di dati in continua crescita e che tengono conto dello sviluppo esponenziale che la lingua inglese ha avuto e continua ad avere nel corso della storia internazionale. L’egemonia linguistica dell’inglese si ĆØ affermata negli anni 50′ del dopoguerra ed ĆØ collegata sicuramente ai processi di espansione coloniale, demografica, economica, culturale, tecnologica, militare e industriale. La potenza della sua diffusione ĆØ maggiore se si pensa che non si tratta della lingua più parlata al mondo. Infatti, il primato spetta al cinese mandarino, considerata, inoltre, la lingua di più difficile apprendimento. Ma come avviene ilĀ processo di acquisizione di un nuovo idioma?
Di studi ne sono stati pubblicati parecchi e di tecniche e processi ne esistono fin troppi. Sintetizzarlo non ĆØ facile, ma ĆØ possibile cercare di spiegare quali sono, scientificamente, i processi che che si attivano nel cervello e che permettono l’apprendimento di una nuova lingua.
Nel momento in cui ci si addentra nel processo di apprendimento, a giocare un ruolo fondamentale sono i neuroni. Quest’ultimi stabiliscono tra di loro delle sinapsi,Ā punti di raccordo che permettono la trasmissione di informazioni sotto forma di segnali elettrici. Questi collegamenti se non vengono riutilizzati si spezzano e, di conseguenza, ciò che ĆØ stato momentaneamente appreso passa nel dimenticatoio. L’acquisizione vera e propria avviene una volta che le sinapsi si sono stabilizzate, circa tre mesi dopo la loro prima formazione. A facilitare la formazione delle sinapsi ĆØ la noradrenalina, che ĆØ il prodotto della trasformazione dell’adrenalina. Questo processo avviene in un contesto di apprendimento sereno e stimolante. Di contro, invece, in uno stato di stress e ansia, il corpo produceĀ il cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, che blocca lāapprendimento.
Le informazioni scientifiche sul funzionamento dell’apprendimento sono ottimi alleati per i docenti. Tenendo conto dei risultati in questo campo, sarĆ possibile assottigliare ancora di più il filtro affettivo,Ā una difesa psicologica che si attiva nel momento in cui si prova stress, ansia da prestazione e viene minata l’autostima. Nella maggioranza dei casi, l’alunno che interpone questo filtro tra sĆ© e la classe o tra sĆ© e l’insegnante ĆØ come se non fosse presente in classe, eliminando del tutto lo sforzo di apprendimento.