Cala il numero degli studenti idonei senza borsa, ma sulla questione del diritto allo studio l'Italia rimane indietro. Sono ancora molti gli universitari senza aiuti e troppi i ritardi.
Idonei senza borsa. Si tratta di un fenomeno diffusissimo in Italia, ed esteso da Nord a Sud, che ogni anno vede moltissimi studenti che, per legge, hanno diritto alla borsa di studio ma che non ricevono aiuti economici perché mancano le risorse. Il diritto allo studio, nel nostro Paese, fatica ancora a risultare veramente efficace e, soprattutto, ad adeguarsi agli standard del resto dell’Europa.
Il recente aumento di fondi per il diritto allo studio di 50 milioni di euro, però, sembra avere giovato a ridurre il problema almeno in parte, incrementando il numero di borse di studio da destinare alla maggior parte degli studenti idonei. L’anno 2016/2017, in particolare, è stato il primo in cui si sono avvertiti i primi miglioramenti e gli idonei senza borsa sono stati 7441, un numero sostanzialmente inferiore rispetto agli anni precedenti in cui gli studenti rimasti senza sono stati 9471 nel 2015/16, 38396 nel 2014/15 e 46167 nel 2013/14.
A partire dal 2015/16, invece, fino al 2016/17 gli idonei sono aumentati di 27.500 unità, raggiungendo quota 173.600. Gli studenti borsisti, invece, sono aumentati di 29.500 unità per un totale è di 166.160. Dei numeri che, di certo, lasciano ben sperare ma che ancora non bastano per rendere l’aiuto agli studenti veramente utile.
La situazione, infatti, non sembra essere tutt’oggi così rosea e, secondo alcuni dati, pare che potrebbe peggiorare di nuovo. Molte delle lamentele da parte di studenti e associazioni arrivano soprattutto in termini di ritardo nelle erogazioni delle borse per gli idonei, specialmente in alcune regioni, tra cui anche la Sicilia. Nonostante risultino assegnatari di borsa, infatti, gli studenti sono costretti a coprire in anticipo le spese dell’università e, solo dopo, a volte con estremo ritardo, ricevono gli aiuti.
Le associazioni studentesche, inoltre, lamentano – oltre ai ritardi – anche altri problemi, tra cui quello delle residenze universitarie e delle mense che diventano sempre più care, impedendo agli studenti di vivere al meglio l’esperienza universitaria al pari dei colleghi europei che, invece, godono di trattamenti ben diversi. Nonostante i miglioramenti, dunque, sono ancora moltissime le modifiche e gli aggiustamenti da fare in tema di diritto allo studio nel nostro Paese, un Paese che fatica ancora ad adeguarsi a un Europa che valorizza il proprio capitale umano.
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