Ad otto giorni dall'attentato nel liceo di Parkland, la proposta shock del presidente degli Stati Uniti durante un incontro alla Casa Bianca con studenti sopravvissuti.
“Un’idea potrebbe essere quella di armare i professori, come deterrente. Potrebbero avere un’arma nascosta ed essere addestrati per usarla. Magari non tutti, il 20-30% di loro”. È questa l’ipotesi del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, proposta ad una delegazione di studenti, insegnanti e genitori sopravvissuti alle varie stragi che hanno colpito le scuole americane in questi anni ed incontrati ieri alla Casa Bianca.
Le risposte del Paese, rimasto interdetto in un primo momento alle parole di Trump, non si sono fatte attendere. La prima ad opporsi all’ipotesi del Presidente è la madre di una delle vittime del massacro di Sandy Hook (2012), presente all’incontro: “Mi scusi signor presidente, non mi sembra un’ipotesi utile. Quello di cui abbiamo bisogno è la prevenzione”.
Della stessa idea i manifestanti che per l’occasione si sono radunati a Washington al grido di ‘Quanti altri ancora’: “È ora di cambiare radicalmente, di fare la cosa giusta. Bisogna prevenire, aiutare la gente prima che arrivi al punto di fare una strage”.
Intanto la Nra (National Rifle Association), la potente lobby americana delle armi, è ovviamente contraria all’aumento dell’età minima per l’acquisto di armi. A questo punto, però, la domanda è lecita: se un ragazzo non è grande abbastanza per comprare una birra perché lo dovrebbe essere per comprare un’arma?
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