La città etnea, grazie alla sua atmosfera vitale, alla movida e alla sua vivacità, esercita un grande fascino per i giovani provenienti dalla provincia e dalle aree limitrofe. La sua storica università, poi, attira annualmente migliaia d’iscritti, che frequentano le aule universitarie, le camere per studenti, le biblioteche, i pub e le strade cittadine.
Possedere un’antica università con migliaia d’iscritti da ogni angolo della Sicilia Orientale, tuttavia, non fa di Catania una città universitaria a portata di studente. Dai trasporti all’efficienza degli uffici pubblici e accademici, dalla varietà di eventi culturali e d’intrattenimento al costo degli affitti e alla buona qualità delle infrastrutture e dei collegamenti, infatti, sono numerose le caratteristiche imprescindibili per una buona qualità di vita degli studenti universitari.
Tasto dolente per la maggioranza del campione intervistato sono i trasporti. L’inefficienza dei trasporti pubblici, specialmente di autobus e ferrovia, complicherebbe non di poco l’esistenza dei molti pendolari e fuorisede, che per recarsi alle lezioni o anche solo per spostarsi in città sono spesso costretti a lunghi tragitti a piedi o ad attese lunghissime alle fermate dei bus. Una studentessa, ad esempio, lamenta la difficoltà nel raggiungere il Monastero dei Benedettini.
Il proverbiale traffico catanese, inoltre, renderebbe poco convenienti gli spostamenti in macchina o, più raramente, in moto, senza parlare dell’assoluta impossibilità di attraversare la città in bici, considerando l’assenza quasi totale di piste ciclabili e delle postazioni per il parcheggio e vista la pericolosità di molte arterie cittadine, alle volte scarsamente illuminate e preda della guida sconsiderata di molti automobilisti. Inoltre, i parcheggi esageratamente costosi, afferma una studentessa, spingerebbero non soltanto a rinunciare all’automobile ma anche a favorire i parcheggiatori abusi e, quindi, la criminalità.
Faro nel disastroso panorama dei trasporti pubblici, la metropolitana sembrerebbe riscuotere un grande successo tra gli studenti, molti dei quali la annoverano come unica soluzione per gli spostamenti veloci e puntuali. La maggioranza degli intervistati, infatti, la ritiene un’ottima alternativa e auspica che essa possa un giorno arrivare a coprire più aree cittadine possibili.
Oggetto delle lamentele di una parte consistente del campione di studenti intervistati sono, inoltre, le segreterie studenti, che non chiarirebbero adeguatamente i dubbi degli universitari. Questo farebbe sì che l’ambiente universitario venga interpretato come ostile, qualcosa di spiacevole ma che va fatto. Insufficienti, tra l’altro, sarebbero gli spazi di condivisione, come aule studio e biblioteche, che non avrebbero orari flessibili e continuati. Un’altra studentessa continua: “Occorre aumentare l’illuminazione nelle aree universitarie. Sempre prendendo come esempio i Benedettini, non è normale che il cortile sia completamente al buio”. Tra le proposte degli universitari, quindi, anche l’implementazione delle luminarie sia nei campus che nelle vie del centro e quelle periferiche.
Da questa breve analisi, potrebbe sembrerebbe che Catania non sia considerata al 100% una città universitaria. In realtà, però, oltre il 50% della popolazione studentesca manifesta un gradimento di tre su cinque e ritiene che, sebbene le numerose falle e i provvedimenti ancora da adottare, quella etnea sia una città abbastanza vivibile, specialmente per i giovani.
La movida e la quantità di eventi, sia d’intrattenimento che culturali, farebbero di Catania un luogo perfetto per la vita studentesca. Vivace e affollata, non solo nel weekend, offre divertimento per tutti i gusti, dalla vita notturna agli eventi di tipo culturale, come mostre, concerti, spettacoli a teatro e al cinema. La presenza del mare e il clima invidiabile, inoltre, costituirebbero quel “quid” in più che la rende attrattiva e affascinante. Ma anche la sua storia, il patrimonio artistico e storico, l’ottimo cibo, la cordialità della gente e il folklore eserciterebbero un fascino non indifferente per i giovani. Si può, dunque, parlare di Catania come di una città a portata di studente? Probabilmente no, ma possiede di certo le risorse e i requisiti atti a diventarlo in futuro, accogliendo i giovani universitari con la sua tradizionale solarità e, si spera, un briciolo di efficienza in più.