Ufficializzata la data dell’apertura di due importanti comparti sanitari al Policlinico di Catania. La struttura di via Santa Sofia molto presto verrà ampliata di altri reparti che dal Ferrarotto verranno trasferiti proprio nelle nuove strutture dell’azienda Policlinico- Vittorio Emanuele. Al trasferimento corrisponderà un’importante ampliamento i termini di posti letto, ambulatori e sale operatorie. Innaugurazioni che avranno un forte impatto sul servizio sanitario offerto all’utenza della città metropolitana di Catania e dell’intera regione Sicilia.
Soltanto qualche ultimo collaudo, previsto per il mese di gennaio, e i comparti di Cardiologia e Cardiochirurgia del Policlicnico saranno funzionanti per accogliere i pazienti. Il direttore di Cardiologia il prof. Corrado Tamburino, assieme al direttore della Cardiochirurgia, il prof. Angelo Giuffrida, annunciano la data ufficiale dell’innaugurazione dei rispettivi reparti cui sono a capo. L’apertura di Cardiologia e di Cardiochirurgia al Policlinico è prevista ufficialmente per l’8 febbraio 2018. Un’importante traguardo per la sanità catanese che, come comunicato a La Sicilia dal prof. Corrado Tamburino, avrà la diretta conseguenza di un miglioramento “superiore ad ogni immaginazione”.
I comparti di Cardiologia e Cardiochirurgia, operativi fin’ora presso il Ferrarotto, saranno completamente trasferiti “nell’arco di alcune settimane di gennaio”, comunica il prof. Tamburino, nel Serpentone di via Santa Sofia. Già da più di un anno gli ambulatori cardiologici, angiologici, di chirurgia vascolare e di ematologia erano stati attivati nella struttura del Serpentone. Adesso, con la chiusura dei reparti di Cardiologia e Cardiochirurgia del Ferrarotto corrisponderà un ampliamento e un miglioramento dei servizi inerenti questi comparti sanitari al Policlinco, che a breve, conferma lo stesso prof. Tamburino, si arricchirà anche del reparto di chirurgia generale.
L’operazione di trasferimento viene descritta da Tamburino come “complessa e di grande portata”, finalmente giunta quasi al termine. Difatti, adesso che sono stati completati tutti i lavori, “si attende soltanto il collaudo finale delle sale di emodinamica e aritmologia e del blocco operatorio di chirurgia cardiaca, chirurgia vascolare, chirurgia generale”. Espletate queste operazioni, “ci sarà il trasferimento per intero di tutte le attività cliniche legate ai ricoveri e agli interventi. Avremo ben 7 piani di degenze e un piano di UTIC, terapia intensiva e rianimazione”. In definitiva, i reparti che verranno trasferiti saranno “la cardiologia, la cardiochirurgia, la chirurgia vascolare e toracica, il centro trapianto di rene, midollo, fegato e pancreas”. A questi si aggiungeranno l’ematologia e una divisione di chirurgia generale e una sezione di imaging cardiovascolare con risonanza magnetica e tac.
Tutte queste novità saranno completate, si prevede, “entro i primi mesi del 2018”, prosegue il prof. Tamburino. In questo lasso di tempo non ci sarà alcun rischio per i pazienti di chirurgia toracico-vascolare che fanno riferimento al Ferrarotto. Infatti il comparto del Ferrarotto sarà chiuso solo dopo il totale trasferimento al Policlinco, che diventerà “la più grande e moderna struttura cardiovascolare d’Italia”. E non solo per le moderne attrezzature medico-sanitarie di cui verrà dotato. Infatti l’attenzione al paziente prevede che il comparto sia dotato di altri e più ampi servizi, tra i quali “un parcheggio dedicato, eliminacode, grandi spazi comuni con mostre d’arte a beneficio dell’utenza, percorsi differenziati per pazienti e operatori, boutique e bar al suo interno, aule multimediali e uffici moderni”.
Sembra quindi che si stia giungendo a un epilogo felice per la cardiologia catanese, cui storia inizia già agli inizi del XX secolo con la pubblicazione dell’amplia monografia “Il cuore e i miocardiocinetici”, del professore Salvo Fichera, clinico della Regia Università catanese. I primi progressi importanti per la cardiologia catanese saranno firmati dal direttore Luigi Condorelli, con la fondazione della scuola di cardiologia nell’immediato dopoguerra. “Dopo la fase iniziale, in cui la cardiologia era essenzialmente clinica, affidata alla semeiologia e alla policardiografia” racconta il prof. Tamburino, “negli anni ’80 è stata la svolta. Grazie all’intraprendenza del prof. Mauro Abbate, caposcuola della chirurgia cardiaca in Sicilia, e del professore Ugo Manzoli prima e poi del mio maestro, il prof. Giuseppe Giuffrida, si è sviluppata una grande scuola con spiccata predisposizione agli studi emodinamici dapprima e successivamente estendendosi a molte delle branche della cardiologia.” La storia prosegue negli anni ‘90, quando “sotto la direzione del prof. Giuffrida veniva inaugurato l’istituto di Cardiologia, al Ferrarotto, attiguo alla Cardiochirurgia; nasceva così il primo grande polo cardiovascolare siciliano, nucleo da cui si sono formati quasi tutti i chirurghi vascolari, i cardiochirurghi e i cardiologi che oggi occupano posti di rilievo nelle nostre strutture assistenziali siciliane e non solo”-
Oggi, con l’apertura dei reparti di Cardiologia e cardochirurgia al Policlinico si aggiunge un altro tassello a questa lunga opera. “Il numero di ambulatori, posti letto, sale operatorie e di emodinamica è superiore ad ogni immaginazione; i locali sono ampi, moderni, le attrezzature di prim’ordine e il team ormai consolidato e rodato“. La vera novità a detta del prof. Tamburino riguarda la compresenza di cardiologi, cardiochirurghi, chirurghi vascolari, angiologi, anestesisti e della radiologia con imaging cardiovascolare dedicato. “Grazie all’azione combinata di assessorato, direzione aziendale, Università e scuola universitaria e ospedaliera possiamo essere orgogliosi di possedere una realtà unica Sicilia e in Italia, integrata con le altre strutture cardiologiche del sistema pubblico-privato”.
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