È stato accolto dal Tar il ricorso di un giovane che, ferito alla mano, non è riuscito a superare quest’anno il test d’ammissione all’università.
Un giovane si ferisce alla mano qualche giorno prima del test d’ammissione ad un corso di laurea dell’Università di Brescia. Nonostante la messa a disposizione di un tutor all’esame da parte dell’ateneo, il giovane riesce a rispondere a solo 28 delle 60 domande, ottenendo in questo modo un punteggio molto basso e non passando il test.
Ora il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso dei legali del giovane e ha stabilito che il ragazzo avrebbe avuto diritto a un “tempo extra”, cioè esattamente il 50% di tempo in più rispetto a quello concesso agli altri candidati.
Secondo i magistrati non aver concesso “un tempo supplementare ai fini dello svolgimento della prova” è “illegittimo”, dato che la tempistica nell’esaminare il quesito, trovare la risposta esatta e comunicarla al tutor è più estesa rispetto ai tempi di “normale” svolgimento di un test da parte di un singolo candidato.
Per questi motivi il Tar della Lombardia ha obbligato l’università a far ripetere la prova al ragazzo.