A soli 7 mesi dall’inaugurazione della fermata metro di San Nullo, la stazione è stata imbrattata con scritte falliche e bestemmie.
Il 30 marzo 2017 Catania ha messo le basi per far diventare la città una metropoli del Sud. Infatti, in quel giorno sono state inaugurate le fermate San Nullo insieme a quella della tratta Borgo-Nesima. Dopo 7 mesi, nonostante i riscontri più che positivi, qualcuno ha ben pensato di imbrattare la stazione e arrecare danni non solo alla città, ma anche alla dignità di tutti i passeggeri che ogni giorno percorrono la tratta.
Come si può osservare dalla foto di un utente, Valerio Kali, pubblicata qualche giorno fa, la stazione è stata imbrattata con disegni fallici, bestemmie e altre scritte. Il primo pensiero è che gli autori del gesto siano stati dei ragazzini in balia di un sentimento di “ribellione” tipico dell’età adolescenziale, anche se si potrebbe parlare piuttosto di ignoranza e di educazione.
La foto della stazione vandalizzata ha fatto il giro del web e, immediatamente, i commenti degli utenti non si sono fatti mancare. Nella maggior parte dei casi i pensieri sono unanimi nel condannare atti del genere; i catanesi stanno crescendo con l’evolversi della città e, nonostante gli svariati problemi che affliggono ancora la città dell’elefante, nell’ultimo anno l’inaugurazione della metropolitana ha aperto uno spiraglio di luce che era atteso da tempo. Un collegamento che sta permettendo di non congestionare il traffico di autoveicoli per le strade e che, inoltre, permette agli abitanti delle periferie di arrivare in centro velocemente e comodamente, sanando quel taglio netto che vi è tra centro città e quartieri limitrofi.
Andre M., uno studente universitario che abita nella zona di Nesima, ha voluto dare a LiveUniCT il proprio punto di vista sull’accaduto: “Mi pare inutile che ci giriamo intorno, è stato un atto ad opera di alcuni ragazzini di quartiere che ancora non riescono a integrarsi con lo spirito di crescita della città metropolitana. Credo che i ragazzini delle scuole debbano essere seguiti ed educati al rispetto dell’ambiente e degli altri, come sinonimo del rispetto per sé stessi. Credo che sia una battaglia che vale la pena portare avanti.”