È bufera sulla legge di Bilancio 2018. Previsti pochi investimenti per le strutture didattiche. Gli studenti si mobilitano.
Le critiche partono dal Link – Coordinamento Universitario che dichiara la totale “insufficienza di investimenti in istruzione e ricerca” a differenza degli sgravi fiscali che favorirebbero le imprese. L’associazione studentesca denuncia inoltre il fallimento del Bonus 500 euro per i diciottenni concesso dal Governo Renzi e l’aumento del precariato in seguito al Jobs Act.
Aumentano le domande di posti letto e borse di studio senza che il governo istituisca nuovi investimenti. Solo in Piemonte e Lazio si registra il +24% di richieste con migliaia di esclusi. Per tanto i 10 miliardi previsti in Legge di Bilancio sono insufficienti. Inoltre il sistema universitario pare reggersi grazie ai 20.000 ricercatori e assegnisti precari, e le assunzioni previste in legge di Stabilità sono solo 1300.
A fronte di questi dati a Torino è stata organizzata un’assemblea nazionale presso il Politecnico a cui hanno partecipato i rappresentati di circa venti strutture accademiche italiane, decidendo i prossimi passi della mobilitazione. Bloccare gli atenei italiani per un giorno, il 24 novembre, e rilanciare la protesta del blocco degli appelli, indetto già lo scorso settembre, allargando però questa volta le richieste. In questa occasione è stata anche firmata una lettera indirizzata alla ministra Valeria Fedeli e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.