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Catania la “Milano del Sud”? Dopo Enjoy sbarcherà il bike sharing di OFO in città

Nell’era della nuova mobilità, Catania nel prossimo futuro è pronta ad accogliere il nuovo servizio di bike sharing OFO, con le bici gialle dagli occhi a mandorla che, dopo Milano, sbarcheranno ai piedi dell’Etna.

La città di Catania si appresta in futuro a diventare sempre più smart city ed ecologica. Sono diverse infatti le iniziative che stanno coinvolgendo e abbracciando il capoluogo etneo, da un allargamento sempre più vasto della metropolitana sino al progetto di realizzazione di nuove piste ciclabili all’interno delle principali vie catanese. E a proposito di mezzi a due ruote, potrebbero sbarcare (ancora il condizionale è d’obbligo) nel prossimo futuro le bici gialle di OFO, che hanno recentemente colorato e popolato la città di Milano.

320mila tragitti e 350mila kilometri: sono questi i numeri che la metropoli lombarda ha fatto registrare nel primo mese di utilizzo. Il servizio di bike sharing cinese, seppur gratuito al suo arrivo, ha spazzato via la concorrenza di altre due compagnie. Tra i principali servizi utili che può garantire ed apportare un servizio del genere in città, vi è sicuramente quello di poter parcheggiare la bici ovunque si voglia, senza una postazione fissa come avviene normalmente con le principali due ruote a noleggio delle grandi città.

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Il servizio, inoltre, è estremamente facile e smart: basterà infatti scaricare l’app sul proprio smartphone, registrarsi, cercare la bici più vicina e…pedalare! Dopo aver prenotato la colorata ed ecologica bicicletta OFO, bisognerà raggiungerla entro 15 minuti e scannerizzare con la fotocamera dello smartphone il QR Code che si trova sulla bici, oppure digitare il codice a quattro cifre presente sotto il sellino.

L’annuncio è stato dato direttamente dal primo cittadino etneo Enzo Bianco che, attraverso un post, ha dichiarato “probabile che dopo Milano arrivi a febbraio a Catania OFO, con una gigantesca bike sharing con alcune migliaia di bici senza postazione fissa!“. Una notizia che, se confermata con i fatti, darà sicuramente una marcia in più alla città etnea, che ha confermato di saper apprezzare i servizi di sharing con l’arrivo di Enjoy, servizio sempre più utilizzato da cittadini e turisti.

I dubbi chiaramente non passano in sordina, tra chi si chiede quanto riuscirà a durare un servizio del genere a Catania, quanto rispetto ci sarà da parte degli automobilisti per le bici gialle, in quali eventuali piste ciclabili dovranno circolare e quante bici rimarranno integre e non vandalizzate. Nonostante il pessimismo di alcuni, assolutamente giustificato, anche la città di Milano sta cercando di combattere il vandalismo: diversi sono i casi balzati agli onori della cronaca in soli 30 giorni dal loro arrivo, tra bici recuperate sui Navigli e altre sopra un albero o all’interno della fontana del Centauro; qualcun altro, invece, ha preso alla leggera il concetto di sharing, “sequestrando” le bici all’interno di uno spazio privato o legandole con catene proprie, per paura di non ritrovarla nel medesimo posto al ritorno.

Nonostante queste prime, anche se non piccole, difficoltà la società di Pechino non si è tirata indietro e si è dichiarata disposta ad aumentare immediatamente la flotta, raggiungendo così quota 4mila unità all’interno del capoluogo lombardo. Dal mese di novembre, inoltre, dopo un primo mese di prova gratuita entreranno in vigore le tariffe a pagamento: si parte da 20 centesimi per la prima mezz’ora, 0,30 € per la seconda mezz’ora e 0,50 euro per quelle successive, fino ad arrivare ad un massimo di 5 euro, qualora si noleggi la bici per un’intera giornata.

Nell’attesa che anche la città di Catania si spera possa usufruire e vedere sfrecciare le biciclette gialle tra le proprie vie, una buona dose di pubblicità e norme di comportamento sarebbero utili per catechizzare i cittadini, che dovrebbero vedere in questa opportunità un nuovo segnale da poter dare in termini di civiltà e cultura, affinché si possa parlare sempre più di metropoli duepuntozero.

Giovanni Munzone

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Giovanni Munzone

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