Non si va all’università per soldi o per ottenere una posizione migliore: Papa Francesco, ospite all’Università Cattolica portoghese, ha parlato dello scopo di iscriversi all’università.
Papa Francesco ha incontrato i rappresentanti della comunità dell’Università Cattolica portoghese che ha festeggiato il cinquantesimo anniversario della sua fondazione. Accompagnati dal patriarca di Lisbona Manuel Clemente, Bergoglio ha ricevuto professori e studenti dell’università e, nel corso dell’udienza, si è espresso chiaramente su quale dovrebbe essere la missione e lo scopo ultimo dell’università.
Ben lungi dall’essere un semplice mezzo tramite il quale raggiungere un certo status social o il benessere economico, il Papa ha ribadito che l’università è responsabilità: responsabilità nei confronti dei problemi di oggi, dei poveri e dell’ambiente. Una visione dell’università certamente diversa, ma più genuina, da quella a cui siamo abituati oggi: un’epoca in cui scegliamo il corso di studio che può fornirci più sbocchi lavorativi. “Per natura e missione, siete università cioè abbracciate l’universo della conoscenza nel suo significato umano e divino per garantire quello sguardo di universalità senza il quale la ragione, rassegnata ai modelli parziali, rinuncia alla sua massima aspirazione: il perseguimento di verità”, sostiene Bergoglio durante l suo discorso pronunciato in spagnolo.
In questo senso, secondo il Papa, il ruolo degli insegnanti sarebbe fondamentale per far comprendere ai giovani come il raggiungimento della laurea non abbia semplici fini economici. “È giusto che ci si chieda: come aiutiamo i nostri studenti a non guardare al titolo universitario come sinonimo di posizione migliore, più denaro o maggiore prestigio sociale? Non sono sinonimi. Aiutiamo a vedere questa preparazione come segno di una maggiore responsabilità nei confronti dei problemi di oggi, della necessità dei più poveri, della cura dell’ambiente? Non basta fare analisi, descrivere la realtà; è necessario generare veri spazi di ricerca, dibattiti che generano alternative per i problemi di oggi. Come è importante essere concreti!”.
Concretezza, dunque, è quello che serve quando pensiamo a cosa serve e qual è il significato dell’università. Una concretezza che non guarda al benessere economico o sociale di un titolo di studio, ma ai benefici che può apportare alla comunità e all’ambiente. E, soprattutto, un modo per sviluppare quello spirito critico necessario per comprendere l’attualità e i problemi che essa comporta nel quotidiano.