Poi, più tardi, domani, prima o poi. Sono queste le parole d’ordine dei procrastinatori seriali. Perchè fare adesso ciò che posso fare in futuro?
C’è una categoria in particolare che tende a rimandare i propri impegni – una specie protetta che si trova a proprio agio nell’habitat naturale del “poi lo faccio” – lo studente universitario. Campione olimpico del salto dell’appello, l’universitario è quell’essere che fa della procrastinazione un mantra, uno stile di vita, una medaglia da portare con onore. Ma la domanda che quest’individuo – quasi sempre il giorno prima dell’esame di cui non ha studiato neanche una pagina – si pone è: ma perchè non l’ho fatto prima?
Nella vita quasi tutti, chi più chi meno, tendiamo a procrastinare, a rimandare gli impegni più o meno gravosi al fine di non sovraccaricare la nostra mente con impegni e scadenze. Spesso otteniamo però l’effetto contrario, dal momento che nel regno indefinito del “poi” che – teniamolo a mente – presto o tardi arriva, troviamo una montagna di impegni rimandati che ci sovrastano, con l’effetto di ritrovarci alla fine più stressati che mai.
Perchè tendiamo a procrastinare? Alcuni studiosi ci danno la risposta. Il filosofo inglese Derek Parfit nel suo libro Reasons and persons ci mostra una teoria interessante: ciascuno di noi tende a vedere se stesso in futuro come estraneo, come non appartenente al presente. La persona che inizia a fumare, ad esempio, non si preoccupa delle conseguenze proprio perchè avverte se stesso in futuro come un’altra persona, che non ha niente a che vedere con il presente.
Ma se lo si vuole davvero si può uscire, e non con poca fatica, dal tunnel buio della procrastinazione. Qui alcuni consigli per migliorare e, chissà, saltare qualche appello in meno.
Lavora per gradi.
Quando un incarico bussa alla porta, non è necessario pensare al macigno di lavoro che ci aspetta. Basta pensare al presente, a quello che è necessario fare oggi per avere un lavoro più semplice domani, e cosi di seguito.
È più difficile, inizio da qui.
È meglio fare prima ciò che ci sembra più difficile. L’aver portato a termine un compito complesso, infatti, ci renderà appagati e soddisfatti, e quindi incoraggiati ad andare avanti e fare sempre meglio.
Guarda in faccia quello che ti spaventa.
Prendi l’iniziativa e fai ciò di cui hai paura. Solo Cenerentola ha avuto la fortuna di trovarsi una fata turchina a fare il lavoro sporco al posto suo. Prendi la zucca e inizia a costruirci una carrozza.