È stato proclamato in queste ore uno sciopero generale nazionale che comprenderà settore pubblico e privato.
Trasporti pubblici, treni, aerei e, notizia recente, anche pubblica amministrazione, sanità e scuola. Una mobilitazione generale che, il 27 ottobre metterà a rischio l’accessibilità di diversi settori, pubblici e privati. E, molto probabilmente, anche le lezioni.
I sindacati proclamanti lo sciopero (USI-AIT, Cub Scuola, Università e Ricerca, CUB, SGB, SI-COBAS, SLAI COBAS) chiedono di “abolire le disuguaglianze salariali, sociali, economiche, di genere e quelle nei confronti degli immigrati; aumenti salariali, riduzione generalizzata dell’orario di lavoro e investimenti pubblici per ambiente e territorio; pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi; abolire la legge Fornero; fermare le privatizzazioni e le liberalizzazioni; garantire il diritto universale alla salute, all’abitare, alla scuola, alla mobilità pubblica e tutele reali di reddito per i disoccupati; difendere il diritto di sciopero con l’abolizione delle leggi che lo vincolano; rigettare l’accordo truffa del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza; contrastare ogni tipo di guerra e le spese militari”.
Si preannuncia quindi una giornata di seri disagi e disservizi per la popolazione, in attesa di una risposta dalle alte cariche dello Stato alle richieste degli scioperanti.