La legge di Bilancio prende vita: rinnovo del contratto degli statali, dimezzamento dei contributi per chi assume giovani fino a 34 anni, norme anti-scorrerie e molto altro.
La manovra vale 20 miliardi di euro. La parte principale riguarda la sterilizzazione sull’aumento dell’Iva, per la quale hanno speso 15,7 miliardi. Mentre sulla parte incentrata al decreto fiscale i costi sono previsti per 840 milioni (nel 2018) e 340 milioni (nel 2019) di euro. Altri 4 miliardi di euro saranno dedicate a delle misure per la crescita.
Ma le priorità sono tre: l’occupazione giovanile, gli incentivi alle aziende 4.0 e la lotta alla povertà.
Sulla prima priorità, è prevista una de-contribuzione fino al 50% per tre anni, con soglia di assunzioni incentivate nel 2018, valide fino a 35 anni. L’obbiettivo è arrivare a 300 mila nuove assunzioni, dichiara il ministro delle finanze, Pier Carlo Padoan. Per il punto sulla lotta alla povertà, Padoan e la manovra sono chiari: 600 milioni di euro saranno destinati a finanziare il reddito di inclusione, con rinnovo di contratti del pubblico impiego che garantiscono 85 euro di aumento ai 3 milioni di statali. Non solo, previsto anche il potenziamento degli assegni per i figli a carico, che vivono in famiglia ma lavorano: l’ipotesi è quella di alzare il reddito per aver diritto alle detrazione (comprese tra i 2.800 euro e i 4 mila euro). Sulla questione degli incentivi alle aziende 4.0, si prevede l’arrivo di un nuovo credito d’imposta al 50% (proprio per le spese della formazione digitale 4.0); previsto anche un abbassamento dello sconto fiscale dell’Ecobonus per il 2018.
Inoltre, saranno bloccate le tasse locali, come l’aumento delle aliquote; verrà riconfermato il bonus cultura per i neo-maggiorenni. Infine, saranno programmate tre soglie anti-scorrerie (10%, 20% e 25%).
Sulla manovra di bilancio interviene anche il Miur, con la ministra Valeria Fedeli. Infatti, grazie a questa nuova legge di Bilancio, sarà possibile l’assunzione di oltre 1500 ricercatori tra le università e gli enti di ricerca, in tutta Italia. Non solo, il Governo s’impegnerà al problema relativo agli scatti di anzianità dei docenti universitari. Secondo quanto riportato dalla ministra Fedeli: “Dopo tanti anni siamo tornati a investire sulle nuove generazioni, sulla formazione, sulla ricerca, sull’innovazione. Un segnale concreto per l’oggi, un contributo importante per il domani del nostro Paese“.
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