Oggi trasferirsi all’estero per lavoro è diventato qualcosa di sempre più frequente. Laddove il mercato del proprio paese di appartenenza non abbia abbastanza spazio per tutti e le posizioni siano tutte già occupate, la scelta di migrare all’estero per lavoro diventa quasi obbligata. Ma dove conviene andare di preciso? Questo lo rivela una ricerca di una multinazionale americana specializzata in consulenze nelle risorse umane.
La ManpowerGroup, è una multinazionale americana specializzata in consulenze sulle risorse umane, che ha pubblicato una ricerca dettagliata per cercare di mettere in evidenza le lacune del mercato del lavoro su scala globale, sperando di poter contribuire così a rimettere in equilibrio domanda e offerta. La multinazionale americana dopo aver contattato 41mila responsabili di risorse umane in 42 paesi diversi ha scoperto che sono soprattutto Giappone, Perù, Hong Kong, Brasile e Romania a non trovare sui loro mercati le qualifiche di cui, invece, avrebbero particolarmente bisogno. Ma il cuore della ricerca sta nel fatto di fornire per molti paesi l’elenco delle professionalità maggiormente richieste.Vediamo quali sono.
Giappone e Perù: sono i paesi che più faticano a trovare le professionalità di cui hanno bisogno. Nel primo caso l’83 % delle figure richieste dal mercato resta scoperta, nel secondo la percentuale scende al 68. Tokyo cerca soprattutto di agenti di commercio, ingegneri, medici, infermiere, operai, ma anche esperti di contabilità e segretarie. Lima, invece, non trova artigiani, assistenti personali, tecnici specializzati e operatori per il comparto dell’hospitality.
Hong Kong e Brasile: la mancata corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro raggiunge livelli altissimi: 65 % nel primo caso, 61 nel secondo. Nell’ex colonia britannica c’é carenza di agenti di commercio, ingegneri, operatori informatici, addetti alle vendite, esperti di contabilità, collaboratori domestici e autisti. In Brasile, invece, le professioni più ricercate sono quelle di tecnici, artigiani, segretarie, operai, autisti e contabili.
Romania e Grecia: sono gli unici paesi europei di questa insolita top ten. In entrambi i casi, la carenza di professionalità supera di poco la soglia del 60 %. Se la prima ha bisogno soprattutto di artigiani specializzati, ingegneri, autisti, dirigenti e tecnici informatici, la seconda cerca principalmente agenti di commercio e segretarie, ma anche dirigenti e ingegneri.
India e Taiwan: in India servono contabili, esperti di finanza, operatori informatici, segretarie, insegnanti, esperti di marketing, avvocati e ricercatori. A Taiwan, invece, agenti di commercio, tecnici, ingegneri, ricercatori e autisti.
Messico e Turchia: nel primo caso, per mancanza di artigiani, assistenti personali, agenti di commercio e operatori tecnici. Nel secondo, per la difficoltà a reperire ingegneri, tecnici, esperti di contabilità e finanza, operai, autisti e operatori per il comparto dell’hospitality.
L‘Italia, insieme a Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra e Spagna, apparentemente fa meno fatica a trovare le professionalità di cui ha bisogno. Secondo i dati raccolto e rielaborati da ManpowerGroup, però, le figure più richieste al momento sono quelle di tecnici, segretarie, agenti di commercio, insegnanti medici e operatori nel campo dell’hospitality.
Cina, Australia e Nuova Zelanda: in Cina il rapporto tra domanda e offerta di lavoro è, sulla carta, più equilibrato. Per chi sogna di trasferirsi in questo paese, però, è forse utile sapere che un’esperienza nelle vendite paga. Australia e Nuova Zelanda, invece, sono sempre in cerca di professionalità di base, come quelle offerte da artigiani, tecnici, operai, segretarie, contabili e autisti.