Tra qualche giorno saranno pubblicati i risultati e la graduatoria nazionale per il test di Medicina 2017. Tuttavia, sono diverse le segnalazioni di irregolarità che si sono riscontrate. Infatti, molti studenti hanno mostrato il loro disappunto, raccontando la loro versione dei fatti e promettendo ricorsi per sgombrare il campo dai fattori equivoci.
Scuolazoo ha pubblicato la testimonianza di una ragazza, Enrica Distante, che ha sostenuto il test d’ingresso di Medicina presso l’Università di Salerno e che segnala, a suo dire, irregolarità avvenute durante la prova.
Di seguito il racconto dell’aspirante matricola.
“Come da regolamento il test ha avuto inizio precisamente alle 11,00, ma tutti i candidati erano già seduti nei banchi già da circa un’ora e mezza. Ci è stato spiegato e sottolineato dai 3 commissari come comportarci, come usare correttamente il materiale che ci veniva distribuito e soprattutto di rispettare il tempo prestabilito poiché una volta arrivate le 12,40 (fine della prova) tutti avrebbero posato la penna indistintamente come da regolamento nazionale. Al momento della consegna una ragazza avrebbe chiesto di avere più tempo a disposizione per copiare i 60 quesiti, riuscendo nel suo intento, dopo un’iniziale opposizione della commissione. La ragazza in descrizione infatti, ha iniziato a lamentarsi in modo molto espansivo, chiedendo disperatamente che le fossero concessi altri minuti per finire di trascrivere le domande, più precisamente di ricopiare tutte e 60 le risposte del test sulla scheda delle risposte. Il presidente di commissione e gli altri due commissari non sapendo come comportarsi ritirano la penna come da regolamento ma successivamente tutti gli altri candidati attorno a questa ragazza vedono con i loro stessi occhi che la penna era ritornata nelle mani della ragazza, la quale ha continuato a scrivere tranquillamente per circa una decina di minuti in più rispetto a tutti gli altri candidati che avevano consegnato la penna già da tempo. La penna era stata riconsegnata alla ragazza da un commissario e ne sono testimoni in prima persona un gruppo di ragazzi che era seduto proprio in prossimità dell’accaduto. Gli studenti in aula hanno esplicitamente chiesto al presidente di mettere al verbale quanto accaduto. Tuttavia, il verbale a nostro parere è troppo generico poiché non è stato specificato né il sesso del candidato a cui è stato concesso più tempo per svolgere la prova, né il nome. Per di più il presidente non ha nemmeno scritto che lui stesso ed gli altri due commissari erano pienamente a conoscenza dell’accaduto e testimoni in prima persona del fatto.”
La studentessa e altri 20 colleghi che hanno sostenuto il test di Medicina nell’aula 2 edificio B1 hanno deciso di fare ricorso. Al momento questo è l’unico lato della medaglia di cui si è a conoscenza. Seguiremo gli sviluppi della vicenda e gli effetti del ricorso.