I dati Eurostat sulle oltre 200 regioni Ue collocano l’isola tra i fanalini di coda per quanto riguarda il lavoro, lo studio e le capacità digitali.
Eurostat, L’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, ha pubblicato il proprio volume annuale dedicato alle oltre 200 regioni facenti parte dell’UE. I dati realitivi al Mezzogiorno d’Italia non sono positvi.
La Sicilia è al vertice per quanto riguarda i neet, i giovani che non studiano e non cercano lavoro: sull’isola nel 2016 erano il 41,4% dei giovani fra i 18 e i 24 anni. A far peggio della Trinacria solo la Guyana francese e la regione bulgara di Severozapaden.
Per non parlare poi dei dati su abbandoni scolastici e laureati: in Sicilia il 23,5% dei giovani fra i 18 e i 24 anni ha lasciato la scuola prima di terminare il ciclo delle superiori (in Ue il 10,7%). E ancora la Sicilia (18%) appartiene al gruppo non invidiabile di sei regioni europee in cui possiede una laurea o un titolo equivalente meno di una persona su 5 (la media Ue fra i 30 e i 34 anni è invece del 39,1%).
Sul fronte occupazionale infine, Calabria, Sicilia, Campania e Puglia sono fra le regioni in Europa in cui lavora meno di una persona su due fra i 20 e i 64 anni. La situazione precipita se prendiamo in considerazione le capacità digitali, indispensabili ormai nella stragrande maggioranza delle professioni. Nel Sud Italia e nelle isole solo il 57,5% dei cittadini fra i 16 e i 74 anni usa regolarmente internet, quasi 20 punti percentuali meno della media Ue (79%). E appena il 27% lo fa da dispositivi mobili come smartphone o tablet.